Venezia 79, "Bones and all" di Guadagnino: racconto le marginalità

Venezia, 2 set. (askanews) - Applaudito in conferenza stampa "Bones and all" di Luca Guadagnino primo film italiano in concorso alla 79esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.Un cast stellare per il road movie girato nel Midwest tratto dal romanzo di Camille De Angelis, Taylor Russell, Timothée Chalamet, Mark Rylance, André Holland, Chloë Sevigny, Jessica Harper, David Gordon Green, Michael Stuhlbarg, Jake HorowitzAl centro del film il terribile segreto di Maren e il primo amore per una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della societaà, e Lee, un vagabondo dai sentimenti profondi. I due si incontrano e intraprendono un'odissea lunga mille miglia che li porterà, attraverso le strade secondarie, i passaggi segreti e le botole dell'America di Ronald Reagan. A dispetto degli sforzi profusi, tutte le strade riconducono al loro terrificante passato.Questo è il primo film americano di Guadagnino, tra i produttori figura lo stesso Chalamet. "E' stata un'occasione imprevista - ha spiegato - quando ho letto la sceneggiatura mi è subito piaciuta la storia di questi drifter senza identità in cerca di una possibilità nell'impossibile, era qualcosa che mi attraeva e tutto questo si è compiuto"."Bones and all" è metafora di tutti coloro che vivono ai margini della società e che sono alla ricerca della loro tribù.Chalamet ha raccontato di avere trovato la sua tribù "In Europa dove ci sono persone come me e in tanti altri posti.Ho perso mia nonna quest'anno ed è difficile trovare la propria tribù avendo genitori che hanno un background diverso, anche questo film è stato fatto durante la pandemia e la sensazione di essere isolati senza contatti sociali era forte. Noi abbiamo trovato il nostro ruolo nella storia, Maren e Lee sono persone che si isolano senza identità e attraverso lo specchio dell'amore riescono a crescere, è stata un'esperienza formativa. Lee è un'anima spezzata quindi per me è stato un ruolo interessante".Guadagnino ha scelto il Midwest per girare il film, "eravamo accampati a Cincinnati ma ci siamo mossi moltissimo".Essere fuori dal coro, marginalizzati dalla società è il tema del film che per Chalamet rispecchia anche la società attuale che marginalizza e giudica a partire dai social."Non posso immaginare - ha proseguito l'attore - cosa sia essere giudicati dai social media lottando per un dilemma interiore, magari essendo giudicati questo rappresenta il crollo della società che è già nell'aria questo è un film che conta proprio perché mette in luce questi aspetti".