Dantone e i Concerti Grossi di Corelli, emozione barocca

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Passa anche attraverso la visualizzazione della musica con la danza contemporanea il lavoro di ricerca e di studio di Ottavio Dantone, direttore e clavicembalista, e la sua Accademia Bizantina per proporre il repertorio barocco superando la ''filologia ottusa'' basata soltanto sull' uso di strumenti antichi come garanzia di fedeltà per puntare al rispetto dei codici e del linguaggio originari senza stravolgere il senso pensato dall' autore. Il nuovo capitolo del viaggio per avvicinare nuovo pubblico ai tesori di questo patrimonio con la collaborazione di artisti di altre discipline è ora la pubblicazione dei Concerti Grossi op.
6 di Arcangelo Corelli. L' uscita del doppio cd con le 12 composizioni del musicista di Fusignano e stata preceduta dalla diffusione da parte di Apple Music Classical di cinque video prodotti da Accademia Bizantina con i ballerini Davide Angelozzi e Elda Bartolacci della DaCru Dance Company con le coreografie di Marisa Ragazzo, ora disponibili sul web e a dicembre prossimo riuniti nel Visual Album Corelli Extended Version. Accademia Bizantina ha inciso l' opera omnia di Corelli (1653-1713) già nel 1989. Fu quella l' occasione del primo incontro con Dantone, invitato a suonare nell'Op. 3 e in seguito artefice della svolta barocca dell' ensemble che ormai dirige dal 1996. Corelli è da sempre l' autore più rappresentativo dell' identità dell' orchestra fondata a Ravenna nel 1983. ''Siamo stati segnati dalla sua musica fin dall' inizio della nostra avventura'', spiegano i musicisti. L' obiettivo del direttore con il violinista e concertmaster Alessandro Tampieri, basato sul lavoro filologico di studio delle partiture antiche, mira appunto a ''ricostruire l'intento del compositore, le sonorità da lui immaginate, gli effetti da lui ricercati liberando il suono autentico ed entusiasmante della musica barocca in tutta la sua originale forza espressiva''. L' incisione dei Concerti Grossi di Corelli - osserva Dantone - ''rappresenta una testimonianza del nostro percorso artistico ed estetico, con l'intento di dimostrare l'eloquenza e l'attualità che ancora oggi caratterizza questo repertorio''. (ANSA). .