Arriva nelle sale il 17 ottobre 'Trifole, le radici dimenticate'
(ANSA) - TORINO, 11 OTT - "Volevo raccontare un'avventura visivamente dinamica e dal tono unico per rimarcare il valore della famiglia e delle proprie radici e l'importanza assoluta per tutti noi di conservare e rispettare la natura. Questa storia è in primis una lettera d'amore a mio nonno, alla mia eredità e alla mia terra, l'Italia, che ho spesso dato per scontata". Il regista Gabriele Fabbro spiega così come è nata l'idea del film 'Trifole. Le radici dimenticate', interamente realizzato in Piemonte con il contributo del Piemonte Film TV Fund e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Sarà nelle sale dal 17 ottobre, protagonisti Ydalie Turk, Umberto Orsini, Margherita Buye il cane Birba. "Come regista e sceneggiatore il mio scopo è portare al cinema piccole storie originali di persone ai margini, di comunità e tradizioni italiane che stanno scomparendo e presentarle al pubblico di tutto il mondo in modo magico, per indurlo ad appassionarsi a questi mondi" afferma Fabbro. Il film racconta di Dalia, ragazza cresciuta a Londra viene mandata dalla madre a prendersi cura del nonno Igor che vive in una casetta isolata tra le viti. Qui la ragazza scopre che il nonno, ormai in preda alla demenza senile, è ancora un grande ed esperto ricercatore di tartufi, un uomo anziano che insieme alla sua cagnolina Birba conosce tutto di questo fungo. Dalia scopre che il nonno, la cui salute peggiora di giorno in giorno a causa della demenza senile, ha ricevuto una notifica di sfratto dovuta all'espansione delle aziende vinicole locali, che sperano di impossessarsi della terra un tempo destinata ai cacciatori di tartufi. Per trovare in poco tempo una somma di denaro sufficiente per pagare la casa ed evitare lo sfratto, Igor decide di condividere i segreti dei trifolai con la nipote e di mandarla nei boschi con la cagnolina Birba, alla ricerca di un grande tartufo bianco, in modo da salvare, con il suo valore inestimabile, la loro casa. (ANSA). .