Topo Gigio portavoce a Eurovision 2025: nostalgia che premia o scelta insensata? Il dibattito è aperto
La scelta del simpatico roditore come speaker per l'Italia scatena dibattito. Giusto scegliere la strada rassicurante della nostalgia?

L'Eurovision 2025, in programma a Basilea dal 13 al 17 maggio, accende i riflettori su un'icona senza tempo: Topo Gigio sarà il portavoce dei voti italiani, come rivelato da Il Resto del Carlino e QN Magazine. Il pupazzo, con la sua inconfondibile "Ma cosa mi dici mai?", ha conquistato il mondo, dalla tv italiana di "Canzonissima" all’Ed Sullivan Show. Fresco del duetto sanremese con Lucio Corsi su "Nel blu, dipinto di blu", Topo Gigio promette di portare un pizzico di magia tricolore. Ma non tutti sono d'accordo: Ema Stokholma, via X, ha sbottato: "In Europa non lo conosce nessuno, è un'occasione persa per un talento giovane”. Sui social, però, c'è chi lo difende, celebrandolo come simbolo di un'Italia che sa sorridere.
Italia in gara: Lucio Corsi, Gabry Ponte e Tommy Cash a confronto
L'Italia non si ferma ai voti e al simpatico Topo Gigio: la competizione sarà caldissima. Lucio Corsi, con la bellissima "Volevo essere un duro", prende il posto di Olly, vincitore di Sanremo 2025 ma bloccato da impegni live. Da San Marino arriva Gabry Ponte, che con il suo "Tutta l’Italia" punta a far ballare l’Europa dopo il trionfo al San Marino Song Contest. A sorpresa, l'estone Tommy Cash irrompe con "Espresso Macchiato", un brano ironico sugli stereotipi italiani che divide tra entusiasmo virale e critiche per i toni provocatori. Tre stili, tre Italie: cantautorato, dance e audacia, pronti a lasciare il segno.
Topo Gigio, simbolo di un'Italia dolce e sognatrice
Ma torniamo a Topo Gigio. Perché questa presenza per il 2025 piace ad alcuni? Beh, è innegabile il suo fascino. Creato nel 1959 da Maria Perego, è stato una star globale, simbolo di un'Italia dolce e sognatrice che ha conquistato il mondo. Usarlo come portavoce della giruia italiana sarebbe un omaggio alla nostra storia televisiva e culturale, un modo per distinguerci con tenerezza. D'altro canto, le perplessità restano: funzionerà ancora nel 2025? Come notava Ema Stokholma (parlando in generale dell'ipotesi): "In Europa nessuno sa chi è non mi sembra giusto togliere questa opportunità a un altro giovane talento". Il timore insomma è quello di apparire fuori contesto, legati a un'immagine polverosa, invece di promuovere l'Italia musicale che verrà.
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Di certo la reazione ci sarà
Se la notizia venisse confermata ufficialmente, ci troveremmo di fronte al solito bivio: scegliere la strada rassicurante della nostalgia, rischiando di sembrare démodé, o puntare sulla modernità, magari perdendo un'occasione per un "coup de théâtre" di simpatia internazionale? È presto per dirlo, ma una cosa è certa: se Topo Gigio apparirà davvero sugli schermi eurovisivi nel 2025, la reazione sarà tutto fuorché indifferente. E forse, già questo è un piccolo successo.