Sanremo, la risposta sui migranti la dà Bisio. Virginia e la gaffe sui Casamonica
Standing ovation per Bocelli e figlio, il ricordo di Frizzi commuove. Le 24 canzoni in gara tra nuovi cantautori, scena indie-pop e hip hop raccontano l'Italia di oggi. Baglioni al piano e Giorgia danno lezioni di musica
"Voglio andar via, da quei tuoi occhi che tirano sassi": Sanremo parte a razzo, in modo davvero spettacolare con i ballerini-acrobati che si scatenano sul palco mentre sul trampolino dell'Ariston Claudio Baglioni canta con Virginia Raffaele e Claudio Bisio la sua "Via", successo del 1981. Una prima serata frizzante seguita in media da 10 milioni 86 mila telespettatori e con il 49.5 per cento di share. Il risultato, in calo rispetto al 2018, quando la prima serata del festival aveva ottenuto in media il 52.1 per cento di share con 11 milioni 603 mila telespettatori. Nella prima parte della serata (dalle 21.16 alle 23.56) gli spettatori sono stati 12 milioni e 282 mila, pari al 49.4 per cento; la seconda (dalle 00.01 all'1.14) ha fatto segnare 5 milioni 120 mila con il 50.1 per cento. Gli ascolti dell'esordio sono analoghi a quelli della prima puntata del Festival presentato da Carlo Conti nel 2016, quando la media della prima serata del festival fu di 11.134.000 telespettatori con il 49,48% di share.
Gli occhi di Virginia Raffaele e quelli di Claudio Bisio sono lucidi. Le gaffe e le papere abbondano da subito, ma si sa, quel palco è davvero stregato anche per professionisti di questo calibro. Claudio Baglioni spiega la filosofia di questo Festival, insiste con il concetto di armonia, anche se in questi giorni il clima che si è respirato è stato ben altro.
Baglioni? Un pericoloso rivoluzionario
A cercare di chiudere le polemiche scatenate fin dalla prima conferenza stampa di gennaio con le parole di Baglioni sui migranti è Claudio Bisio. È lui a metà della serata a esibirsi in un monologo particolarmente divertente e riuscito, nel qualesi sente la mano di Michele Serra tra gli autori dell'attore. Bisio si incarica di dimostrare che Baglioni è un "sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario". Di che vi stupite? A me ha stupito il vostro stupore: ma vi accorgete adesso che Baglioni fa politica? Già nel 1974 cantava 'passerotto non andare via', ma era una posizione chiarissima, era un'esortazione agli immigrati: restate qui. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent'anni prima che arrivassero, li ha sobillati. Lui li stava già aspettando”. E ancora: "Un mio amico ornitologo mi ha spiegato che il 'passer domesticus' nasce in Africa e migra in Europa da 11 mila anni. E Baglioni lo sapeva... Trent'anni dopo ha scritto una canzone intitolata 'Tutti qui'. Capite? E mentre quelli arrivavano lui se ne esce con 'Io me ne andrei...'. Beh allora seri furbetto!". A confronto con Baglioni 'il sobillatore', "Guccini è da oratorio, De Gregori da Zecchino d'oro". Ma non c'è solo il tema migranti nei brani di Baglioni: "C'è l'antimilitarismo. Che cosa ci faceva a Porta Portese? Era andato a comprarsi dei blue jeans al posto della divisa. Forse era un disertore. E poi c'è l'eversione sociale: 'un uomo si lamenta ad alta voce del governo e della polizia', lo ha scritto trent'anni fa, in "Poster", ma c'era ancora la Dc".
Bisio, argomenta ancora: "Baglioni è ossessionato dai migranti: ha scritto 'migravamo come due gabbiani' e '100 ponti da passare' e 'sirene di navi che urlavano al vento', 'se avessi un'auto da caricarne cento mi piacerebbe un giorno portarli al mare'. Più chiaro di così? Allora te le sei cercate". Poi, più serio, fa un appello ai giornalisti, "smettiamola", e al "mondo Rai": "Quest'uomo ha un grande cuore, una grande testa oltre che una grande voce, se vi fidate di lui, di noi, lavoreremo benissimo. Come dice lui, in armonia”. Basterà a zittire hater e Salvini? Di sicuro serve a Bisio per sciogliere l'incantesimo e la lingua. A rompere il ghiaccio della gara invece è Francesco Renga, primo a esibirsi con "Aspetto che torni", una canzone che lui ha definito "la fotografia del mio momento". Mancava da Sanremo da 5 anni. Poi tocca a un'accoppiata inedita in salsa partenopea, il veterano Nino D'Angelo e Livio Cori, una delle voci più interessanti della nuova scena urban, cantano in dialetto napoletano "Un'altra luce".
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Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
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Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
Grandi apprezzamenti non soltanto per la performance della Berté: a colpire sul vestito molto corto un po' anni Ottanta con spalline esagerate, sono soprattutto le gambe. Toniche, magre, perfette. Come fa?
Elegante Virginia Raffaele in Armani, anche se sembra fin troppo sobria nel bianco e nero. Osa tantissimo invece patty Pravo, con completo rosso e top in pizzo trasparente, effetto nude look; ma le dreadlocks non passano. Sui social gliene dicono di tutti i colori. Eegantissima Paola Turci, in tailleur bianco. Anna Tatangelo in miniabito nero monospalla osa con un fioccone.
Si sa, il Festival lo si guarda non soltanto per le canzoni. I commenti sui vari look portati all'Ariston da artisti e conduttori come sempre si sprecano. In questa fotogallery ci sono i protagonisti della prima serata del Festival e i relativi outfit. Ha fatto molto parlare la giacca damascata, un po' effetto divano, di Claudio Bisio. Lui in scena cita un tweet, "Mi hanno chiesto se ho lo stesso stilista dei Casamonica" e involontariamente causa la gaffe della Raffaele che manda in diretta un saluto proprio ai Casamonica.
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Nek è come al solito un concentrato di energia ed armonia esplosivi, il suo elettro-pop si intitola "Mi farò trovare pronto". Poi tocca ai The Zen Circus, uno dei gruppi più conosciuti della scena indie-rock. La loro "L'amore è una dittatura" è un brano molto intenso, con il ticchettio di un orologio come filo conduttore e un incalzare serrato. Il primo applauso a scena aperta dell'Ariston è per i tre tenorini de "Il Volo" che qui hanno già vinto e hanno preso il volo per conquistare il mondo. Stavolta cantano a pieni polmoni "Musica che resta". La sesta a esibirsi è anche la prima donna della serata, Loredana Berté che qui a Sanremo ha fatto la storia della musica e soprattutto del costume. Grintosa e ricaricata dall'exploit con i Boomdabash, "Non ti dico no". Canta "Che cosa vuoi da me", brano rock scritto da Gaetano Curreri con chitarre elettriche e voce graffiata in grande spolvero.
Standing ovation e commozione per Andrea e Matteo Bocelli
Alle 21 e 37 è il momento attesissimo di Andrea Bocelli che a Sanremo ha esordito 25 anni fa con "Il mare calmo della sera". Stasera canta di nuovo questa poesia in musica scritta da Zuchero Fornaciari in un duetto con Claudio Baglioni. Impossibile non trattenere il fiato mentre cantano. Pensi che non ce la faranno ad arrivare più in alto. E invece sì. E l'Ariston scatta in piedi per la prima standing ovation di questa edizione numero 69. Poi Bocelli viene raggiunto sul palco dal figlio Matteo, 21 anni, bellissimo e molto bravo con il quale ha inciso "Fall on me". Prima però un gesto altamente simbolico, quasi un passaggio di consegne tra padre e figlio. E Bocelli si sfila il giubbotto, lo stesso che indossava 25 anni fa per il suo esordio sanremese, e lo fa indossare al figlio Matteo, acclamatissimo sui social. "Più che un passaggio di testimone, è un augurio", dice.
Il settimo cantante è Daniele Silvestri che si esibisce con il rapper campione di free style Rancore. "Argentovivo" è una canzone che ha un impatto fortissimo. Il protagonista è un ragazzo di 16 anni, il tema è quello dell'incomunicbilità . Sound urban, ipnotico. L'Ariston gradisce. Poi un altro duetto, questa volta di giovanissimi: Federica Carta e Shade con "Senza farlo apposta", uno dei brani più orecchiabili. Buono l'affiatamento tra i due. Un altro giovanissimo a esibirsi è Ultimo, che qui l'anno scorso è già arrivato primo nelle Nuove Proposte con "Il ballo delle incertezze". Stavolta arriva con il peso di essere il favorito per la vittoria finale ma non sembra farci caso. la sua "I tuoi particolari" racconta di un amore finito a causa della frenesia del vivere e dei troppi impegni. Il testo è semplice ma immediato. Lui inizia al piano e poi si prende la scena. Il podio sembra garantito.
All'Ariston ritorna anche Picchio Pierfrancesco Favino, mattatore dello scorso Festival che si esibisce in un bellissimo medley di musical con Virginia Raffaele. La gara invece con la grinta e la classe di Paola Turci: la sua "L'ultimo ostacolo" è una ballata struggente sulle difficoltà dell'amore.
Problemi di audio per Patty Pravo. A lezione di canto da Giorgia
Motta, uno dei più talentuosi cantautori della nuova generazione, si chiede "Dov'è l'Italia" in un bel pezzo sui migranti con un testo che arriva dritto al cuore. I Boomdabash arrivano a metà gara con la loro allegria e il loro ritmo giamaicano con "Per un milione". La divina Patty Pravo si esibisce con Briga in "Un po' come la vita". O almeno ci prova perché la musica non pate e ci sono problemi audio. Poi si ricomincia. Simone Cristicchi emoziona con "Abbi cura di me", una poesia in musica davvero ricca di sentimento. Arrangiamento essenziale, all'osso, un testo d'amore scritto magistralmente.
La gaffe di Virginia Raffaele sui Casamonica: il web si scatena
Papere e gaffe non si contano. ma una è destinata a lasciare il segno. La fa Virginia Raffaele mentre è sul palco con Bisio. la giacca paillettata e damascata del conduttore è molto commentata sui social: llui ci scherza su e dice: "Sui social me ne stanno dicendo di tutti i colori. È arrivato un tweet dove mi chiedono se la mia stilista è dei casamonica. Virgnia Raffaele ridendo dice: "Salutiamo i casamonica". Dopo un attimo si rende conto della gaffe e si copre il viso con un foglio. Ma ormai è tardi. I social non perdonano. E nemmeno la diretta. Anche se Bisio la rassicura così: "Non preoccuparti, tanto siamo registrati. Poi la tagliano".
Poi arriva Giorgia e à a tutti lezioni di canto e umiltà. Prima si esibisce in un medley di successi che ha reinterpretato nel suo ultimo disco "Pop Heart": "le tasche piene di sassi", "Una storia importante" e "I will always love you". La voce tocca il cielo ed è impossibile non emozionarsi. Poi entra Claudio Baglioni e la accompagna al piano in "Come saprei". Resterà uno dei momenti più belli di questa edizione ma anche in generale. Resterà. La gara riprende con Achile Lauro, amatissimo rapper romano che potrebbe essere una delle grandi sorprese di questo Festival. Il suo rock'n'roll in "Rolls Royce" si candida a essere un tormentone ma anche sul podio. In sala stampa lo si applaude. Arisa è già alla sua quinta partecipazione al Festival che ha anche condotto. Assicura di stare bene fin dal titolo "Mi sento bene", e come sempre canta benissimo in un pezzo orecchiabile che è un inno alla positività. Dopo 16 anni tornano i Negrita: presenza scenica, ottimo rock, niente da dire: "I ragazzi stanno bene".
Con l'ingresso di Claudio Santamaria arriva anche il momento musicale dedicato ai successi del Quartetto Cetra. La gara riprende con uno dei più interessanti esponenti dell'hip hop contaminato con il funky e il soul. Lui è Ghemon e le sue "Rose viola" ha delle sonorità r'n'b. Bravo. Einar, uno dei due Giovani spediti dritti al Festival che quest'anno non è diviso tra Big e Nuove Proposte. Promette "Parole nuove". Ma non mantiene. I ventesimi a esibirsi sono gli Ex-Otago con "Solo una canzone", una ballad sull'amore che sceglie di restare, di continuare, di andare avanti. Con complicità.
È quasi l'una del mattino quando arriva sul palco Anna Tatangelo, veterana del Festival nonostante i suoi freschi 32 anni. Canta molto bene, in modo più spontaneo, la sua "Le nostre anime di notte", nella quale è inevitabile leggerci la sua storia con Gigi D'Alessio, tra crisi e ritorni di fiamma. Poi arriva Irama, vincitore dell'ultima edizione di "Amici". Lui e le sue Piume. Lui e la canzone shock di questo Festival: la storia de "La ragazza con il cuore di latta", prima operata al cuore e poi abusata dal padre e rimasta incinta è toccante e di sicura presa. Il testo è ben scritto, lui canta con delicatezza.
Il penultimo a esibirsi è il cantautore livornese Enrico Nigiotti, già visto ad X-Factor. La sua "Nonno Hollywood" ha già vinto il premio Lunezia per la poeticità del testo. Una ballad schietta e sincera, la sua voce rauca emoziona. A chiudere c'è Mamhood con "Soldi", che funziona, resta in testa e si fa pure cantare.
Alla fine della prima serata, questa la classifica parziale sulla base del voto della giuria demoscopica, che pesa per il 30%: nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Ultimo, Loredana Bertè, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo, Nek; nella zona gialla, quella intermedia, Enrico Nigiotti, Federica Carta e Shade, Boomdabash, Negrita, Paola Turci, Anna Tatangelo, Patty Pravo con Briga, Arisa; nella zona bassa, quella rossa, Mahmood, Achille Lauro, Nino D'Angelo e Livio Cori, Einar, Ghemon, Motta, Ex-Otago, The Zen Circus.