ll duro scontro fra Roger Waters e Bono su Gaza: "Lui canta per Israele? Andrebbe appeso a testa in giù"
L'ex leader dei Pink Floyd durissimo contro il cantante degli U2 che ha cambiato il testo di "Pride" cantando le sole vittime israeliane e ignorando il massacro di palestinesi
Fatto per dividere. Roger Waters è così, abrasivo e con l'andare del tempo non è certo diventato più morbido. Lo ha dimostrato ampiamente tornando allo scontro con gli ex compari dei Pink Floyd e arrivando a pubblicare nel cinquantenario di The Dark Side Of The Moon una versione Redux dell'intero album, rifatto a modo suo (che già era autore di gran parte del disco del 1973). E torna ad attizzare la fiamma sulla questione israelo-palestinese su cui si era già duramente opposto ad artisti "complici" del sionismo (un nome per tutti, i Radiohead). L'ultimo round, feroce, riguarda Waters e Bono Vox degli U2.
Il testo cambiato a favore di Israele
Roger Waters non ha perdonato a Bono e agli U2 di aver cambiato il testo di Pride (In The Name Of Love) inserendo questa strofa: "Early morning, Oct. 7, the sun is rising in the desert sky / Stars of David, they took your life but they could not take your pride". Questo è accaduto durante il concerto a Las Vegas e il riferimento alla stella di David e alle sole vittime israeliane del terrorismo palestinese (1200 morti) ha fatto imbestialire Waters (nel frattempo i morti a Gaza e Rafah per mano militare israeliana si avvicinano ai 30mila). Che intervistato da Al Jazeera ha avuto parole durissime per Bono.
"E' un pezzo di m...."
Nell'intervista Waters commenta così la presa di posizione di degli U2: "Bono andrebbe messo a testa in giù e scuoterlo fino che smette di essere un enorme pezzo di m...cambiare quel testo apposta è stata una delle cose più schifose che io abbia mai visto". L'ex leader dei Pink Floyd ha poi criticato pesantemente la band irlandese che nei tardi anni Settanta criticava i Floyd per il loro gigantismo nella messa in scena (effetti, pupazzi, light show, aerei fatti volare sulla folla, proiezioni video) salvo poi usare molti anni dopo le stesse tecniche. Ma questo è un dettaglio, il vero scontro è sul fronte politico e umanitario.