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Renato Zero e quel gesto che lo "crocifigge". Nuovo caso Amoroso? Il dibattito è incandescente

Un gesto sfuggente, un rifiuto gentile: quando la privacy delle star diventa un caso. Non è il primo, ma serve interrogarsi. Ecco perché

Maria Elena Pistuddidi M.E.P.   

Camminava tranquillo per le vie di Roma, in via del Babuino, Renato Zero, quando si è accorto di un fan che lo filmava. La reazione? Mano sul volto e via, per cercare un po' di riservatezza. Il video, postato sui social, è diventato virale, trasformando un momento qualunque in un caso mediatico. Non è la prima volta: altri fan raccontano di incontri freddi, di un Renato Zero "acido" o sfuggente. "Lavoravo in via di Ripetta, l'ho fermato emozionata, ma lui è stato freddissimo", scrive una follower delusa. Eppure, l'autore del video difende il Maestro: "Lo adoro da 30 anni, a volte sbrocca, ma se lo approcci senza telefono è un’altra storia". Ma, è inutile, il web non perdona: il gesto di coprirsi ha acceso critiche feroci, con commenti non proprio carini.

Alessandra Amoroso: l'autografo negato e l'ondata di odio

Rewind al 2022: Alessandra Amoroso, star di Amici, si trova al centro di un ciclone simile. Durante le prove del Tim Summer Hits a Roma, una fan le chiede di autografare un cuscino. "Se lo faccio per te, gli altri ci rimangono male", risponde lei gentilmente, ma il rifiuto finisce su TikTok e scatena l'inferno. "Potevi perdere due secondi", "Ti credi una diva", tuonano i commenti. La cantante si giustifica: poco tempo, troppa folla, la scelta di chiacchierare con più persone possibile invece di firmare per pochi. Ma non basta: l'ondata d'odio la travolge al punto da spingerla a lasciare l'Italia per un periodo e a intraprendere un percorso terapeutico, come ha raccontato nel 2024 a Sanremo. La lezione? Nell'era dei social, un "no" educato può trasformarsi in un boomerang devastante.

 La doppia faccia del mito

Che cosa lega Renato Zero e Alessandra Amoroso? La fatica di essere mito, di bilanciare l'amore dei fan con il bisogno di uno spazio proprio. Entrambi sono stati criticati per gesti che, in un'epoca pre-social, sarebbero passati inosservati: un volto coperto, un autografo negato. Ma c'è una doppia faccia in gioco: da un lato, il calore che regalano sul palco, le emozioni che tessono con le loro voci; dall'altro, la corazza che indossano per proteggersi quando le luci si spengono. Renato Zero che abbraccia un fan a cuore aperto ma "sbrocca" davanti a una telecamera, o Alessandra Amoroso, che saluta tutti ma non firma per non deludere, incarnano questa dualità. È ipocrisia? No, è umanità. Anche le star hanno momenti di stanchezza, di fragilità, di voglia di sparire per un attimo. Come tutti noi.

Privacy o distacco? Il confine sottile nell'era social

Ma quanto è giusto nascondersi quando sei un'icona amata del calibro di Renato Zero e Alessandra Amoroso? La privacy è un diritto sacrosanto, eppure per un artista vive di un equilibrio precario. Uno che si copre il volto o l'altra che dice "no" a un autografo non negano il loro affetto, ma proteggono un poco di sé. Nell'epoca social, però, quel confine si è ristretto a una linea sottilissima: un gesto frainteso, un video di 10 secondi, e il tribunale del web emette la sentenza. I fan, che elargiscono successo e devozione, si sentono traditi da un rifiuto, ma dimenticano che anche il loro idolo è umano, con giornate no e il diritto di dire "basta". Insomma, la vera sfida, per le star di oggi, è trovare un compromesso: aprirsi senza consumarsi, amare senza lasciarsi travolgere. Perché, in fondo, il prezzo della fama non dovrebbe essere la perdita di sé stessi.

 

Maria Elena Pistuddidi M.E.P.   
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