Dai Fugees a spia cinese tra fiumi di soldi e corruzione: Pras Michel incriminato negli Usa
Il rapper e produttore della band è sotto processo per i rapporti con Low e Wengui, figure ricercate nei rispettivi Paesi. Un caso complesso, qui ricostruito
Dal remake ultra milionario di Killing Me Softly di Roberta Flack a nemico degli Usa nel periodo peggiore possibile. Quello che vede gli States sfibrati dalla lotta contro la Russia in Ucraina e in piena paranoia anti cinese per via delle tensioni che crescono attorno a Taiwan. Pras Michel, il rapper e produttore dei Fugees è finito sotto accusa per riciclaggio di grosse somme di denaro e per aver usato i suoi contatti e influenze per corrompere e condizionare politici americani a favore di Pechino. Lui su Instagram si mostra come perseguitato, la vicenda è molto complicata e proviamo a riassumerla qui.
I miliardari asiatici e i giri di denaro sospetti
Pras non è più il compare di avventure discografiche di Lauryn Hill (finita in carcere tempo fa per evasione fiscale) e Wyclef Jean, ora è l'uomo al centro del mirino. Rischia fino a 10 anni per spionaggio e cospirazione a favore di un Paese straniero e fa notizia perché il processo di cui è protagonista coinvolge diversi nomi celebri. Il legame che proprio non piace a Washington è quello fra il musicista e il finanziere malese Jho Low i cui imbrogli hanno devastato le casse di quello Stato. A questo si aggiungono i rapporti sospetti fra Pras e il miliardario cinese Guo Wengui, a suo dire dissidente rispetto a Pechino che si è rifugiato negli Usa. Pras Michel e il malese Low sono in contatto dal 2006, quest'ultimo ha molti rapporti con celebità americane, ha finanziato il film The Wolf Of Wall Street di Scorsese (motivo per cui durante il processo è stato sentito Leonardo DiCaprio) e organizza spesso party di lusso con molte celebrità. Lo stesso imprenditore orientale ha dato attraverso Pras Michel oltre 850mila dollari per la campagna presidenziale di Barack Obama. Ma ecco l'accusa americana: quelli sarebbero solo una briciola dei complessivi 88 milioni di dollari che Pras avrebbe ricevuto da lui per comprare e corrompere politici americani anche attraverso una rete di prestanome.
I soldi rubati e le seconde vite negli Usa
Si è scoperto in seguito che Jho Low aveva sottratto quasi 1 miliardo al governo malese prendendoli da un fondo che era stato creato per lo sviluppo economico di quel Paese, con danno enorme e mandato di cattura. Il finanziere era scappato dal suo Paese d'origine, pare riparando in Cina e poi entrando in contatto con celebrità americane. Una parte delle carte legali sono arrivate negli Usa e qui Pras Michel è accusato di corruzione per cercare di ammorbidire la posizione di Low. Ma entra in scena anche il cinese Guo Wengui, transfuga da Pechino e accusato di operazioni finanziarie fuori legge in Cina ma abbastanza "opaco" da finire sotto inchiesta anche negli Usa. L'indagine su Pras Michel dovrà chiarire se davvero il fiume di denaro che gli era stato affidato (ma perché proprio a lui?) era frutto di crimini finanziari o anche inteso a comprare politici Usa per influenzare la politica di Washington sulla Cina (Wengui è vicino a Trump e ad ambienti di ultradestra) oppure se, come sostiene Pras Michel con i suoi legali, fosse per lui una nuova fonte di reddito, per quanto sporco, dopo la sostanziale fine della sua carriera musicale.