Placebo e gli insulti in concerto a Meloni: "Nazista e razzista di m...". Esplode la polemica
Durante lo Stupinigi Sonic Park in Piemonte il leader del gruppo, Brian Molko, attacca apertamente la premier e parla per i diritti dei figli di coppie gay
Sono passati più di vent'anni dal primo "scandalo" che allora si consumò in diretta tv, Placebo e l'Italia sono sempre un combinazione esplosiva. Nel 2001 Brian Molko e soci fecero scalpore a Sanremo spaccando i loro strumenti sul palco dell'Ariston tra pochi applausi e molti più fischi. Ora sono le frasi di Molko dirette alla premier Giorgia Meloni a irritare la maggioranza di governo e provocare polemiche. I Placebo non ci sono andati leggeri nemmeno stavolta. Sul palco dello Stupinigi Sonic Park, in Piemonte, Molko ha prima ringraziato il pubblico e poi ha attaccato Meloni in italiano, culminando con un "vaffa....pezzo di m..razzista e nazista". Per poi sottolineare la necessità di difendere i figli delle coppie omosessuali e dare loro pari diritti. Apriti cielo.
Botta e risposta
Per la maggioranza di governo ha preso la parola la vicecapogruppo di Fdi alla Camera, Augusta Montaruli, che ha definito "fatto inaudito" gli insulti dei Placebo a Giorgia Meloni, invitando la sinistra a schierarsi nel condannarli per non mettersi dalla parte "dei fomentatori di odio". La Montaruli definisce "parole spazzatura" quelle di Molko. Ma sull'accaduto è intervenuto anche il sindaco di Nichelino (che ospita il festival) Giampiero Tolardo: "Gli insulti non sono accettabili. Ma Brian Molko è stato uno dei primi a parlare dei diritti civili, ed ecco le sue parole per l'identità non binaria. L'attacco al governo Meloni deve essere collegato a quella sua battaglia, e i gruppi che sono sempre più spesso portatori di messaggi politici non è detto che li debbano manifestare in forme compassate".