Lucio Corsi verso l'Eurovision mentre il suo video "schifoso" è virale e internazionale
Olly ha rinunciato, al suo posto a Basilea ci sarà il cantautore "alieno". Che nelle immagini di "Tu sei il mattino" diverte, fa inorridire e colpisce

Eravamo ancora in mezzo al Festival di Sanremo ormai concluso, con i suoi verdetti e inevitabili polemiche, quando segnalavamo l'ascesa di Lucio Corsi, l'alieno del pop italiano (leggi qui). Poi è arrivata la notizia che Olly, vincitore del Festival numero 75, ha rinunciato a partecipare all'Eurovision Song Contest. E quindi spazio al numero due, quello che ha perso per una manciata di preferenze al televoto finale sanremese: Corsi. Che il cantautore toscano valorizzato dal team che ha seguito a lungo Brunori Sas e poi da Carlo Verdone che lo ha inserito in Vita da Carlo 3 fosse un "altrove" è apparso chiarissimo da subito. E questo altrove, questo essere diverso da tutti sta pagando. A cominciare dallo schifosissimo videoclip di Tu sei il mattino.
Elogio del Loser
Sono trascorsi 31 anni da quando Beck Hansen riportò in cima alle classifiche l'elogio del perdente, dello "sfigato", di quello o quella che dentro alla società delle pose, delle performance, dell'aggressività competitiva a tutti i costi proprio non ci sanno stare. I'm a Loser baby, so why don't you kill me? cantava Beck provocatorio nel suo ritornello. E nel video di Tu sei il mattino, brano uscito tre mesi fa, Lucio Corsi quasi viene ammazzato dallo stesso Verdone. Al culmine di una serie di scene da conato dentro un ascensore.
Video
La cosa più liberatoria, e quella più fastidiosa
Per chi ha visto Vita da Carlo 3, Tu sei il mattino non è una novità. Corsi la cantava in quella serie tv, ironizzando sulla sua voglia di sfondare a Sanremo, cosa che in quella serie tv gli riesce pure, in un finale beffardo-onirico. Con quel brano, Lucio Corsi è arrivato ai vertici della Viral 50 Global chart di Spotify. Tradotto semplice vuol dire che il pubblico estero, il mercato estero si stanno accorgendo di lui. Perché? Intanto perché il brano è bello e pienamente coerente con ciò che racconta di sé l'autore di Volevo essere un duro arrivata seconda a Sanremo. Poi perché ha il video perfetto, in cui Lucio Corsi fa quello che molti abbiamo temuto di fare e desiderato tremendamente di fare comunque almeno una volta nella nostra vita. Mollare uno starnuto monumentale, bagnato e appiccicoso al punto giusto dentro un ascensore affollato, specie se gli altri sono gente atteggiata, arrivista, di corsa. E così, in un crescendo di starnuti catarrosi e irrefrenabili, Lucio Corsi marca il suo essere diverso, fragile, e dispettoso. Fino alla fine, mentre canta di un amore e della scoperta del sesso in età tenerissima nella sua canzone. Liberatoria e fastidiosa, in attesa che il suo ascensore si fermi sul palco dell'Eurovision a Basilea, dove sarà dal 13 al 17 maggio.
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