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"Gettiamo la spugna": perché il trionfo di Ben Harper al Parco dei Suoni ha un finale amaro. Che ci riguarda tutti

Oltre 5mila spettatori al concerto dell'artista, un successo. Fra troppi problemi di allestimento e accoglienza degli spettatori. Rete Sinis cancella tutti gli eventi a seguire

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
La folla per Ben Harper al Parco dei Suoni (grazie ad Alessandro Santoru per lo scatto, pubblicato nel Fb del Parco)
La folla per Ben Harper al Parco dei Suoni (grazie ad Alessandro Santoru per lo scatto, pubblicato nel Fb del Parco)

Lo avevamo messo in evidenza in questo articolo a poche ore dal termine di uno dei concerti più belli e importanti che si siano visti in Sardegna negli ultimi anni. Le oltre cinquemila persone che gremivano il Parco dei Suoni di Riola Sardo, in provincia di Oristano per il live di Ben Harper, erano la migliore risposta possibile ai due anni e mezzo di lockdown, Covid, zone rosse, vietato muoversi da casa a meno che non si abbia un cane da portare a spasso, e soprattutto l'intero comparto dello spettacolo paralizzato e impoverito dalla pandemia. Bene ha fatto Sardegna Concerti a crederci fino in fondo, tenendo duro e aspettando che l'onda virale si abbassasse di portata, tenendo in caldo un grande show rimandato di due anni. Poi la grande festa musicale, ma con finale amaro. Che raccoglie i dettagli critici sulla gestione dell'evento che avevamo evidenziato sempre qui. Ora arriva il comunicato di Sardegna Concerti: "Gettiamo la spugna". A sancire l'incompiuta del Parco dei Suoni, struttura suggestiva recuperata all'uso culturale, ma i cui problemi non sono mai stati risolti.

Il comunicato

Vale la pena di riportare per esteso il comunicato diffuso con nota stampa da Sardegna Concerti, storico e fra i più importanti organizzatori di grandi eventi live nell'isola: "Con il concerto di Ben Harper di martedì 9 agosto 2022 si chiude l’esperienza di Sardegna Concerti al Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo di Riola Sardo, la meravigliosa struttura senza eguali in Europa dedita ad eventi culturali e di spettacolo, nata dal pluripremiato progetto di recupero ambientale attuato oltre 15 anni fa dalla Regione Sardegna. Una decisione sofferta quella di Sardegna Concerti - comunicata dagli organizzatori a poche ore dalla conclusione dell’ultimo grande successo andato in scena con lo spettacolo di Ben Harper martedì 9 agosto scorso -, considerato il grande impegno profuso negli ultimi sette anni con l’organizzazione di grandi eventi internazionali che hanno visto susseguirsi sul palcoscenico star internazionali, dai Negramaro, a Carmen Consoli, a Max Gazzè solo per citarne alcuni.  Una decisione maturata già dallo scorso anno, ma che è stata rinviata fino alla conclusione del concerto di Ben Harper per non deludere le aspettative dei 5mila appassionati che hanno gremito il Parco dei Suoni dopo tre anni di ammirevole e paziente attesa, e straordinariamente ripagata dalla performance dell’artista statunitense.

ll testo prosegue: "La nostra grande soddisfazione non sminuisce tuttavia il rammarico derivante dal fatto che in occasione dell’organizzazione complessiva dell’evento sono emerse diverse lacune che hanno causato notevoli disagi agli spettatori presenti, in particolare alla categoria di utenza dei disabili, in evidente contrasto con la nostra “policy” che da sempre riserva loro la massima attenzione" hanno dichiarato gli organizzatori. Assumendoci integralmente la responsabilità di tutto ciò e scusandoci vivamente con tutti coloro che ne hanno patito le conseguenze, dobbiamo comunque sottolineare che le carenze organizzative verificatesi in occasione del concerto di Ben Harper altro non sono che la logica conseguenza delle criticità economiche e logistiche che tuttora, nonostante i poderosi sforzi compiuti negli ultimi sette anni, impediscono a questa struttura, tra le migliori in Europa, di svilupparsi come meriterebbe. Da qui la drastica decisione di Sardegna Concerti di “gettare la spugna”, auspicando che anche questo ulteriore gesto possa contribuire a richiamare l’attenzione di chi istituzionalmente dovrebbe avere cura e impedire che il Parco dei Suoni e delle Arti di Riola Sardo torni a diventare nuovamente una discarica".

Rete Sinis cancella tutti gli eventi a seguire

A poche ore dal comunicato di Sardegna Concerti arriva quello dell'Associazione Rete Sinis che annuncia la cancellazione di tutti gli eventi programmati, salvo quello del 1 ottobre (Bandabardò). Saltano: Teatro Circo con i canadesi Les Vitamines, gli spettacoli delle compagnie Baccalà e Circus Maccus, di Roberto Abbiati, il doppio omaggio a Luigi Lai, di Gavino Murgia, salta la scuola di scultura nuragica di Carmine Piras, saltano gli show dei vincitori del Premio Isio Saba, delle Balentes e dell'Orchestra Sardica. Rete Sinis annuncia azioni legali per recuperare i crediti incagliati presso Ministero della Cultura (60 mila euro) e Assessorato regionale al Turismo (altri 60) e contro l'esclusione della Rete Sinis tra i 128 beneficiari dei finanziamenti per gli organismi professionali di spettacolo per “presunta” mancanza dei requisiti di legge, da parte dell'Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. In questo comunicato si parla di "incredulità di fronte al muro di burocrazia e disinteresse, se non di vera e propria ostilità, manifestato da quest’ultima verso un’iniziativa fondamentale per lo sviluppo di un intero territorio". Mentre parte la corsa ad avere i rimborsi dei biglietti già acquistati per gli eventi annullati, si attende la risposta delle istituzioni tirate in ballo.  

Domande, e la risposta ci riguarda tutti

Apprezzabile la presa di responsabilità di Sardegna Concerti di fronte a ciò che non ha funzionato durante il concerto di Harper al Parco dei Suoni. Ma la questione non può essere esaurita qui e anzi, suscita domande che poniamo sollecitando le risposte da parte di chi ha voluto recuperare l'ex cava e ne ha fatto un luogo che ospita eventi (e dunque va oltre Sardegna Concerti). Chi si occupa di organizzare la a dir poco inefficiente vendita di cibi e bevande? Chi pensa ai disabili, per cui il luogo è difficilissimo da raggiungere e che sulla pagina social del Parco si lamentavano di un trattamento pessimo? Chi ha il compito di migliorare l'illuminazione della zona attorno al Parco? Chi dovrebbe pensare all'igiene di bagni senz'acqua corrente e dove si finisce a fare i bisogni sopra quelli già depositati da altri? Un tempo, il malcapitato cronista che ora scrive, recandosi lì per un altro concerto chiese agli incolpevoli parcheggiatori che ci volesse per dare luce a quello che sembra tuttora un mega sterrato da faccia oscura della Luna, nel nulla rurale attorno. Risposero sconfortati: "E anzi, ora una linea elettrica c'è, avrebbe dovuto vedere quando si andava avanti con i generatori". Ancora: è davvero impossibile segnalare meglio l'ingresso ai parcheggi che già in passato era materia per esploratori con Gps balbettante alla mano? La Regione, le amministrazioni locali, hanno qualcosa da dire? Un grande luogo di concerti, come il Parco vuole essere, specie al centro di una stagione turistica internazionale, attende risposte e azioni. Per non diventare l'ennesima incompiuta di cui rammaricarci tutti. 

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
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