Ermal Meta e il debutto: "Cosa ho imparato dalle donne che hanno subito violenza"
Essere sul palco del Primo Maggio per me è un onore e un modo per accendere la luce su dei nodi importanti, come giustizia sociale, pace e inclusione"
Ermal Meta è un artista e un uomo generoso. Se ne vedono pochi in giro così cordiali, così disponibili al dialogo, così prodighi nel raccontarsi. Lo incontiamo al Circo Massimo dove debutta come conduttore del Concertone accanto a Noemi. "per me è un onore perché mai come adesso il palco del Primo Maggio è importante per affrontare temi che sono cruciali. Sono dei nodi da sciogliere, perché il concetto che sta alla base di questi temi si è indebolito. Così su questo palco parliamo di pace perché la pace è indebolita, di sicurezza sul lavoro perché quello a cui assistiamo ogni giorno è un bollettino di guerra, di giustizia sociale perché manca, di inclusione perché mai come ora ce n'è bisogno".
La violenza sulle donne
Ermal Meta è in prima linea anche sul tema della violenza sulle donne, un tema che affronterà anche al concerto - evento che si terrà a Verona con di "Una nessuna Centomila": “Per settimane ho ricevuto decine di migliaia di messaggi, storie, testimonianze di donne e ragazze giovanissime che sono state vittime di violenza. Li ho letti tutti e molti li ho condivisi. Leggendoli ho sentito la disperazione e la profonda solitudine nella quale vivono tante persone. La mia canzone “Vietato morire” non parla di violenza ma di vita. È un modo per dire “guardate che il vostro destino non è segnato, voi lo potete cambiare. E io lo so perché ci sono passato”.