Elio: "Come mia moglie si è accorta che mio figlio è autistico". Poi la smentita sulla band
Il frontman smentisce lo scioglimento e annuncia un tour estivo. E poi, con il cuore, racconta la sfida dell'autismo di suo figlio Dante.
Il gruppo non si scioglie, anzi "riparte" alla grande. Parola di Stefano Belisari, in arte Elio, leader degli Elio e le Storie Tese, che - a dispetto di certi rumors - annuncia un tour estivo dal titolo "Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo", con un Concertozzo speciale il 26 maggio a Monza insieme al Trio Medusa. In un'intervista a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, Elio smentisce definitivamente le voci sullo scioglimento del gruppo e ironizza: "Ci piace scimmiottare i grandi gruppi che si sciolgono e poi fanno reunion decennali. Spaccare gli strumenti come Jimi Hendrix ci intriga, l'abbiamo già fatto!".
"Noi salvatori di tristezza, la gente mi ringraziava"
Stefano Belisari nella luna intervista riflette sulla difficoltà di far ridere oggi: "Non ci sono più occasioni, sembra proibito. Se succede, è come un'apparizione della Madonna. Il mio programma Lol, girato a settembre e andato in onda a Pasqua, ha avuto un successo inaspettato. La gente mi ringraziava per averla fatta ridere, come fossimo dei salvatori dalla tristezza". Tra i comici di oggi apprezza Lundini per la sua comicità lunare e imprevedibile, e ricorda con affetto gli Skiantos. Riguardo alla musica, Elio sottolinea l'importanza della componente musicale per il successo del gruppo: "Abbiamo sempre cercato di essere unici nei testi e nella messa in scena, ma la musica è vitale per arrivare al pubblico".
L'autismo del figlio: "Come ce ne siamo accorti"
L'intervista si sposta poi sul tema dell'autismo di suo figlio Dante: "Ce ne siamo accorti presto, grazie a mia moglie. È stato difficile trovare una diagnosi chiara e un supporto adeguato. L'autismo di un figlio si coniuga con la solitudine dei genitori. Ai genitori consiglio di non aspettare, di fare presto. Noi abbiamo notato l'attenzione ossessiva di Dante per le trottole e la sua difficoltà a relazionarsi con le persone. L'autismo può portare gravi problemi relazionali, ritardi mentali, motori e cognitivi". Oggi Dante ha 14 anni ed è molto consapevole della sua condizione. "Ha fatto un lavoro straordinario, con una fatica immensa. I ragazzi autistici pagano un prezzo alto rispetto ai loro coetanei. Per Dante ogni azione quotidiana è stata una conquista: vestirsi, andare in bagno, parlare. Ha avuto bisogno di tanto supporto, che noi abbiamo potuto permetterci. Ma chi non ha i mezzi? L'autismo crea forti diseguaglianze sociali. Esistono solo associazioni private, non c'è nulla di pubblico che affronti il problema e sia vicino alle famiglie".
Infine, Elio lancia un messaggio di speranza: "L'autismo non è una tragedia, ma una sfida. Con il giusto supporto, i ragazzi autistici possono raggiungere grandi traguardi".