Claudio Cecchetto e la stoccata a Max Pezzali: "un numero 1" ma non per il talento
Talent scout e dj oltre che produttore e conduttore radio e tv, Claudio Cecchetto parla di una delle sue più grandi delusioni
Un fiuto per il talento e una macchina da successi: Claudio Cecchetto, nato a Ceggia nel 1952, è un nome che ha segnato la storia dello spettacolo italiano. Disc jockey, produttore discografico, conduttore televisivo e radiofonico, ha lanciato alcuni dei più grandi artisti del nostro Paese, tra cui Jovanotti, Fiorello, Amadeus, Sandy Marton, Sabrina Salerno e anche i mitici 883.
La scoperta degli 883 e il sodalizio con Max Pezzali:
L'incontro con Max Pezzali risale ai primi anni '90. Cecchetto, sempre attento ai nuovi talenti, rimase colpito dalla band formata da Pezzali e Mauro Repetto. "Vidi in loro un potenziale enorme e decisi di scommettere su di loro. Il successo degli 883 fu travolgente". Ma proprio per questo l'amarezza che traspare è tanta: Max Pezzali è stata forse una delle sue delusioni più grandi.
"Il numero 1 degli irriconoscenti"
"Preferisco parlare di Mauro Repetto", ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera, sottolienando il ruolo fondamentale di quest'ultimo nella scrittura dei testi degli 883. "I testi esagerati li scriveva lui, sottolinea, l'altro cantava". Poi racconta: "Gli consigliai di ballare sul palco 'così attiri l'attenzione del pubblico'. Era fondamentale". Il rapporto tra Cecchetto e Pezzali si è incrinato nel tempo, sfociando in una rottura almeno apparentemente insanabile. "La gratitudine per lui è un optional", ha affermato Cecchetto. "Di tutti i miei è stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero 1".
Cecchetto: "Nessuna guerra, solo difesa"
Nonostante la stoccata al veleno, Cecchetto tiene a precisare che non ha mai cercato lo scontro con Pezzali. "Mah, io non ho fatto nessuna guerra, mi sono difeso", ha dichiarato. "La riconoscenza è sintomo di intelligenza. Non bisogna avere paura di ammettere che il tuo successo è dipeso da un altro, vieni apprezzato di più".
Una serie di delusioni, ma "Vengo da Ceggia"
Non è stata l’unica delusione incassata da Cecchetto durante la sua carriera: "Ce n’è una serie, preferisco non pensarci, fanno male. Ma poi mi ricordo che vengo da Ceggia, un paesino, e ho avuto più di quanto avrei mai creduto. Come dice Lorenzo, sono un ragazzo fortunato".