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"Anatomia di una caduta", Triet: ambizione donne vista con sospetto

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      Roma, (askanews) - Il film che ha vinto il festival di Cannes, "Anatomia di una caduta", arriva nei cinema italiani il 26 ottobre. In Francia ha avuto un enorme successo e la regista Justine Triet è venuta alla Festa del Cinema di Roma a presentarlo. Interpretato da una straordinaria Sandra Hueller, è un thriller psicologico che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Quando suo marito muore in circostanze misteriose Sandra viene accusata di omicidio e anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni.

      "Il film è proprio basato sull'idea di dire che in una famiglia non si sa mai veramente chi siano i genitori. A questo bambino manca qualcosa e il film colma questo vuoto, senza necessariamente dire la verità. Ogni famiglia è un mistero" spiega Triet.Il mistero tocca ogni elemento del film, tutte le relazioni, in particolare quella tra la protagonista e suo marito. "I due fanno lo stesso mestiere, lui è un po' frustrato perché lei ha più successo. E' un'indagine su questa coppia, sul come si vive insieme, sul come si creda a questa utopia del vivere insieme, con un figlio".La protagonista è una donna forte, anticonvenzionale, un po' ambigua. Anche per questo viene guardata con sospetto, e nel processo è l'unica imputata."Quello che trovo interessante dell'universo giudiziario è che oggi è diventato un luogo in cui la società vuole portare una specie di morale: quando non ci sono elementi sufficienti si guarda a come una persona vive, a com'è, ed è anche il luogo in cui gli uomini giudicano la maniera di vivere delle donne. Sembra che di fronte alla giustizia se una donna è troppo forte o troppo potente tutto le si ritorca contro. Oggi l'ambizione delle donne è ancora vista con sospetto".

      di Askanews   
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