Addio a Lisa Marie Presley, la figlia del "Re". La vita senza pace dell'erede universale di Elvis
La cantante e attrice è andata in arresto cardiaco qualche ora dopo aver presenziato alla cerimonia dei Golden Globes. Inutili i soccorsi, si è spenta a 54 anni


Prima la presenza alla cerimonia dei Golden Globes, poi il malore fatale. Inutile il trasporto d'urgenza in ospedale e un tentativo di rianimazione andato a buon fine prima del crollo. E' morta a 54 anni Lisa Marie Presley, figlia di Elvis e Priscilla, erede dell'impero del padre a cominciare dalla gestione della faraonica residenza di Graceland, il secondo monumento più visitato degli Stati Uniti. Così la madre Priscilla: "E' con il cuore pesante che devo condividere la devastante notizia che la mia bellissima figlia Lisa Marie ci ha lasciato. Era la donna più appassionata, forte e amorevole che abbia mai conosciuto". Appena qualche giorno fa, Lisa Marie Presley aveva celebrato proprio a Graceland l'anniversario della nascita del padre, The King Of Rock And Roll.
"Lisa has left the building"
Era il 1956 quando nacque un modo di dire molto popolare, sinonimo di "ha chiuso, se n'è andato" e da allora usato in molti contesti. Elvis has left the building, cioè Elvis ha lasciato l'edificio. Quelle parole le pronunciò il presentatore di una serata all'Hirsch Memorial Coliseum in Louisiana per calmare la folla che non si arrendeva all'idea che Presley avesse fatto la sua parte sul palco e poi se ne fosse andato. Nel caos a seguire per gli altri artisti in scaletta diventava impossibile esibirsi. Ora Lisa has left the bulding a 45 anni dalla scomparsa del re del rock and roll, l'uomo che ha incendiato tre generazioni ridefinendo i concetti stessi di star dello spettacolo e di look e gesti trasgressivi. Il fantasma che collegava Elvis a Lisa Marie era lo stesso incarnato dall'attore Austin Butler nel film biografico su Presley diretto da Baz Luhrmann e per cui l'interprete aveva vinto poche ore prima il Golden Globe alla presenza dell'erede universale di The King. Lisa Marie aveva detto: "La performance di Butler è senza precedenti". Poche ore dopo il malore, l'arresto cardiaco, il lutto.
Michael Jackson, Scientoloy, le droghe e le tragedie familiari
Com'è essere la figlia del Re? Vivere di privilegi e muoversi avendoceli addosso come un macigno, vivendo una vita nel tentativo di non farcisi schiacciare. Cominciarono presto i problemi di Lisa Marie Presley, aveva quattro anni quando Elvis e Priscilla divorziarono, ne aveva 9 quando il padre morì. Andò a vivere con i nonni paterni mentre cominciavano i problemi, fra molti spostamenti, una vita sdradicata e l'espulsione da scuola per l'uso di stupefacenti. Erede dell'impero di Presley appena adolescente, Lisa Marie Presley lo ha gestito fino al 2004, per poi cederne l'85%. Troppo il peso, e troppi i problemi personali. Per sé la Presley aveva tenuto il controllo di Graceland, la casa-tempio di Evis nel Tennessee e assieme alla madre Priscilla era riuscita a farne crescere il valore fino a 100 milioni di dollari l'anno. Apprezzata cantante, e qua e là attrice (Tim Burton le diede il ruolo della seduttrice aliena in Mars Attacks!), Lisa Marie Presley per tutta la vita è stata impegnata in iniziative di beneficienza, portando avanti le attività fondate dal padre (importanti gli aiuti dati alle vittime dell'uragano Katrina) e fino al 2014 era membro e attivista di Scientoloy, la discussa setta americana di cui ha curato e promosso alcune attività didattiche.
La perdita del figlio, suicida, tre anni fa
Presso una delle sedi di Scientoloy in Inghilterra aveva anche vissuto. Vita sentimentale e familiare senza pace, la sua. Fu moglie di Michael Jackson dal 1994 al '96 e la donna che lo dovette aiutare mentre esplodevano le accuse di abusi su minori del nuovo re del pop. Prima c'erano state le nozze col musicista Danny Keough, poi quelle con l'attore Nicolas Cage, quindi il matrimonio col chitarrista e produttore Michael Lockwood. Tre anni fa la tragedia, il suicidio del figlio Benjamin con un colpo di pistola. Senza pace, Lisa Marie, il cui nome Elvis diede al suo aereo privato. Ma non sono i milioni di dollari ad evitarti di essere un hound dog, come cantava The King. Un disgraziato a caccia della propria pace, mai trovata da Lisa Marie.