Achille Lauro e Celeste Dalla Porta: il van nero, la prima fila e quella frase che diventa profezia
Già protagonisti insieme del videoclip di "Incoscienti giovani", hanno fatto il loro ingresso alla Fashion Week milanese scatenando il gossip
Sono scesi dallo stesso van nero all'ingresso della sfilata Dolce & Gabbana, e Milano ha trattenuto il fiato. Achille Lauro e Celeste Dalla Porta, già protagonisti insieme del videoclip di "Incoscienti giovani" (oggi a quota 35 milioni di visualizzazioni), hanno fatto il loro ingresso alla Fashion Week milanese scatenando il gossip più insistente. Lei, musa di Sorrentino in Parthenope. Lui, l'eterno enfant terrible della musica italiana. Insieme, seduti vicini in prima fila, sorridenti, complici, troppo naturali per essere solo amici. O forse proprio per questo.
Se una frase detta mesi fa diventa profezia
Facciamo un passo indietro, a quando tutto è iniziato sul set di Incoscienti giovani. Achille Lauro l'aveva scelta perché gli ricordava "le grandi muse dei registi, queste anime sospese tra innocenza e peccato". Fin qui, nulla di strano: parole da artista per la sua protagonista. Ma poi c'è quella frase, pronunciata quasi en passant, che oggi risuona diversa: "Non solo incarna la musa, ma incarna ogni grande amore". Ogni. Non "un" grande amore, non "il mio ideale di amore". Ogni. Come se Celeste non fosse solo l'interprete di un sentimento, ma la somma di tutti i sentimenti che contano. Come se, in lei, Lauro vedesse non un simbolo, ma una persona reale che racchiude tutto ciò che ha sempre cercato nelle sue canzoni. "Rolls Royce" di emozioni, verrebbe da dire citandolo.
Troppo vicini per essere amici, troppo naturali per fingere
I fotografi di Whoopsee li hanno immortalati mentre scendevano dal van, descrivendoli come "due veri amici". Ma gli sguardi, la vicinanza, quella complicità che traspare anche dalle immagini raccontano altro. Nessun imbarazzo davanti ai flash, solo sorrisi e naturalezza. Come due persone che si conoscono da sempre, o che hanno deciso di non nascondersi più. Certo, intorno a Lauro ogni presenza femminile scatena il toto-fidanzata, è vero. Ma questa volta c'è quella frase di troppo, quel "incarna ogni grande amore" che sposta l'equilibrio. Forse è davvero solo amicizia. O forse, proprio come nei suoi testi, Achille Lauro ha trovato in Celeste la sua "16 Marzo" personale, quel momento in cui la vita smette di essere solo performance e diventa realtà.
La verità era nascosta in piena vista e nessuno se n'era accorto?
Ecco l'ipotesi: quella frase - forse - non era promozionale. Era sincera. Achille Lauro, maestro delle maschere e delle provocazioni, stavolta ha detto la verità vestita da dichiarazione artistica. Ha scelto Celeste per il video non solo perché incarnava un ideale, ma perché è quell'ideale. E adesso, mesi dopo, seduti fianco a fianco alla Fashion Week, non si nascondono più. Non è una conferma ufficiale, sia chiaro. Ma quando un artista che vive di simboli dice che qualcuno "incarna ogni grande amore", e poi continua a mostrarsi al suo fianco con quella naturalezza disarmante, forse la risposta è già lì, sotto gli occhi di tutti. Come i suoi testi: apparentemente criptici, ma in realtà così trasparenti da far male. Ora non resta che aspettare il prossimo capitolo. O il prossimo van nero.



di M.E.P.

















