Tosca e la rivincita a testa bassa: "Siamo alla resa dei conti nel mondo della musica"
Un anno irripetibile per l'artista romana che avverte: "Quando tu per troppo tempo hai fatto credere a dei giovani di essere protagonisti e invece erano soltanto lampadine di un’insegna luminosa che serviva a far brillare altro, i conti prima o poi li paghi”
“Il mio anno magico e tragico. Mi sa che ci intitolo il mio nuovo album”. Tosca sintetizza così un 2020 irripetibile, iniziato in maniera rocambolesca, con una chiamata last minute per Sanremo, “mentre ero tranquilla sul divano di casa alle undici e mezza di notte”, e continuato con soddisfazioni incredibili, qualche piccola delusione e tantissima volontà. Quella di esserci, nonostante tutto. Quella di aiutare e instradare i giovani talenti, quella di far conoscere preziosi mondi musicali relegati nella nicchia che invece continuano a macinare chilometri e live a testa bassa sentendosi sempre dire che meriterebbero di più, quella di concedersi anche qualche piccola follia legata al gusto per la contaminazione in una specie di giostra poliglotta dove a parlare insieme alla bossanova o al jazz è soprattutto il cuore. Coì, eccola sedurci all’Ariston con “Ho amato tutto”, un pezzo “che tutti mi sconsigliavano di portare al Festival perché è senza inciso ed esce fuori dai canoni”.
Una pioggia di premi, dal Tenco ai Nastri d'Argento e al Mei
Eccola, invece, portarsi a casa il premio più ambito dagli artisti, quello intitolato a Bigazzi che assegnano gli orchestrali del Festival. Eccola imporsi al premio Tenco portando a casa ben due Targhe, quella come migliore canzone e quella come miglior interprete per il suo album “Morabeza”. E poi a inizio luglio un altro inatteso e prestigioso riconoscimento, il Nastro d’Argento come ‘Protagonista dell’anno’ per la sua performance eccezionale nel documentario di Emanuela Giordano “Il suono della voce”. Finito? No. Ora c’è anche il Mei, che dal 2 ottobre per tre giorni darà una ribalta nazionale a Faenza alla musica indipendente italiana, che le ha assegnato il premio Nilla Pizzi come miglior artista in gara al Festival di Sanremo.
L'allineamento dei pianeti
“Un irripetibile allineamento dei pianeti”, scherza lei. Che ci anticipa in questa videointervista concessa a Tiscali.it anche un altro importante premio in arrivo e tantissime nuove sfide, compresa quella di portare avanti, in piena era Covid, addirittura due tour, quello legato a Morabeza e quello de “Il suono della voce”, che mette insieme immagini, interviste e estemporanee esecuzioni live. “Questa estate non mi sono fermata. E continuerò anche questo inverno. Non voglio arrendermi. Quando qualcuno è malato, che fai? Lo butti? No, lo curi. Ecco io faccio così”.
Oggi si fa solo ciò che funziona e non ciò che è di qualità
Tra le tante attività che Tosca manda avanti c’è anche la direzione artistica del centro culturale “Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini” per ciò che concerne il Laboratorio della Canzone, un biennio gratuito di alta formazione artistica e culturale dedicato ai giovani tra i 16 e i 29 anni che manda avanti nonostante i consueti lacci burocratici e le mille difficoltà organizzative legate anche al Covid. “Non ci siamo mai fermati. E ora abbiamo lanciato online il nuovo bando di ammissione”. Perché poi per Tosca fondamentalmente è una combattente, una che non si arrende ai nuovi diktat radiofonici e discografici per cui si fa “solo ciò che funziona, senza curarsi di appurare se ci sia un messaggio culturale dietro. Una visione miope che rischia di lasciare ai margini i veri grandi talenti”.
La nuova sfida in radio
Così la sua nuova sfida si chiama “D’altrocanto” e riparte da Rai Radio3 insieme a Giorgio Cappozzo: un viaggio musicale che arriva all’ora di pranzo (dalle 13 alle 13,45) dal lunedì al venerdì e che si propone di far conoscere l’altra musica, quella che tutti potremmo amare se solo qualcuno ce la facesse conoscere. Puntate a tema, tra serenate, grandi canzoni d’amore, il cinema, gli adattamenti con ospiti d’eccezione che poi sono i suoi amici di sempre, come Fiorella Mannoia Nicola Piovani, Renzo Arbore, Tiziano Ferro, Salvador Sobral e Silvia Perez Cruz. “Sono sicura che la resa dei conti nel mondo della musica sia molto vicina. Perché quando tu per troppo tempo hai fatto credere a dei giovani di essere protagonisti e invece erano soltanto lampadine di un’insegna luminosa che serviva a far brillare altro, i conti prima o poi li paghi”.