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Pezzi di cuore e travasi di bile: Emma, Alessandra e le critiche: "Noi tra forconi e lotte"

"Abbiamo affrontato i forconi e le lenti di ingrandimento, come se dovessimo chiedere scusa. E invece per gli altri è quasi scontato dire: “che bravo, che bello”. E noi due invece lì a scavare, a remare. A volte anche con un solo remo"

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   
Pezzi di cuore e travasi di bile: Emma, Alessandra e le critiche: 'Noi tra forconi e lotte'

Pezzi di cuore e travasi di bile. Emma Marrone e Alessandra Amoroso presentano alla stampa il loro primo singolo insieme, a coronamento di due carriere invidiabili e di una grande amicizia, ma poi si trovano a rispondere ad accuse e provocazioni e si innervosiscono. Niente di male: entrambe, quando c’è da sfoderare forza e personalità, non si tirano indietro e, anzi, danno il meglio di sé. Così al terzo tentativo di sapere se le due “figlie” di Maria De Filippi, che da venerdì usciranno con il singolo “Pezzo di cuore, saranno ospiti al prossimo Festival di Sanremo, Alessandra sbotta: “Nessuna di noi due vuole eludere le domande. Né io né Emma ci tiriamo indietro: a Sanremo mi sono sempre divertita, è un luna park. Ma nessuno ci ha chiamate. Se qualcuno dovesse chiamarci la risposta sarà sì. Sì tutta la vita”. Ed Emma chiarisce ancora meglio il concetto: “Ho 36 anni e sono 10 anni che rispondo alle domande dei giornalisti con farina del mio sacco. Non siamo due cretine. La verità è che questa collaborazione tra me e Alessandra è nata quando nessuno si aspettava niente. Nemmeno le nostre rispettive case discografiche. Le abbiamo messe davanti a una presa di posizione artistica e personale. E tutti gli altri si stanno allineando. Nell’aria non c’è niente, se non questa canzone. È una bomba che è esplosa l’altro ieri. Nata con la semplicità: “Ti va di fare una canzone?”. Su Sanremo non è che non stiamo rispondendo, è che è proprio così”.

E invece siamo ancora qua

“Sanguigne e vere” le definisce il responsabile della comunicazione Riccardo Vitanza. E loro non si fanno pregare a darne una plastica dimostrazione quando si sentono porre una domanda alla quale probabilmente hanno risposto molte volte da quando la vittoria ad “Amici” le ha lanciate e cioè se si siano sentite giudicate o colpite dai pregiudizi per essere creature della “cultura dei talent”. Il tutto condito con una citazione da un brano di Salmo e dall’etichetta di “scureggioni del pop”, combattuti da trapper, rapper e indie. A quel punto Alessandra Amoroso va giù dritta: “Nella musica c’è spazio per tutti e le chiacchiere stanno a zero. Parlano i fatti. Io nel mio piccolo qualcosa l’ho portata a casa. Evidentemente queste “scuregge” erano profumate”. Ed Emma Marrone le va immediatamente dietro e si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: “Intanto la mia carriera parte prima di “Amici”. Per anni mi sono esibita negli ambienti underground, ho cantato con i “Tre allegri ragazzi morti” e andavo sul palco con la faccia dipinta di bianco. Il primo disco me lo sono prodotta da sola alla Dracma Records di Torino. In questo momento vedo tanti dischi di platino e poche Arene e pochi concerti. C’è qualcosa di strano che sta accadendo nella musica. Ma non giudico gli altri. Sono sempre stata concentrata sulla mia musica: finche pagherò le bollette sarò orgogliosa di me che sono venuta fuori da un buco di paese e sono ancora qua. Ho la mia Arena, piena e sbigliettata per 10 giorni”. E poi, con voce vibrante, rivendica: “La cosa bella di me e di Ale è che siamo due ragazze che ci hanno creduto fino in fondo. Due che hanno tenuto botta quando tutti credevano fossimo solo un progetto televisivo. Abbiamo lottato, tenuto duro, ci siamo emancipate. Forse non è cool, ma è la verità. La stampa non è sempre stata dolce con noi. Abbiamo affrontato i forconi e le lenti di ingrandimento, come se dovessimo chiedere scusa. E invece per gli altri è quasi scontato dire: “ah, che bravo, che bello”. E noi due invece lì a scavare, a remare. A volte anche con un solo remo. E invece siamo ancora qua. Come donne, amiche e artiste. Siamo due artiste che si abbracciano, consapevoli e vere”.

Due amiche vere e due carriere che si inseguono 

E intanto sembra di sentire il ritornello beffardo di Vasco “eh, già, sono ancora qua”, quello che anche zia Mara ha fatto suo ogni domenica da quando si è consumata la sua rivincita su chi l’aveva messa da parte troppo in fretta. Alessandra ed Emma invece restano amatissime e popolari. Ed è proprio per questo che “Pezzo di cuore” ha una vera valenza: perché non punta a nessun rilancio, non arriva dal bisogno, ma soltanto dalla voglia di cantare insieme e di condividere ciò che della vita entrambe hanno capito: e cioè che per essere forti, bisogna innanzitutto amare se stesse. Così, stavolta non c’è nessuna retorica declinata al rosa, come quella, stra-abusata della solidarietà femminile. A farla secca una volta per tutta è Emma, con quei suoi adorabili modi bruschi: “Non credo nella solidarietà femminile. Sono poche le donne che vogliono condividere, tante preferiscono il ruolo da primadonna, l’esclusività, il primo piano. È difficile vederne due che stanno davvero accanto. Ma lo stesso vale anche per gli uomini. Dipende solo da quanto sei risolto, da quando impari a sapere chi sei e da quanto vali”. Così “Pezzo di cuore”, ovunque le due lo canteranno, che sia il palco dell’Ariston, lo studio di “Amici” o l’Arena di Verona, celebrerà soprattutto la voglia di amare, imparando prima di tutto ad accettarsi per come si è.

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