Leo Gassmann: "Così al liceo ho protetto le vittime dei bulli"
In occasione dell’VIII Giornata Nazionale Giovani contro il Bullismo sabato 28 maggio a Roma, andrà in scena il musical Bullo Man

Leo Gassmann è dal liceo che fa parte del Centro Nazionale contro il Bullismo – Bulli Stop. In occasione dell’VIII Giornata Nazionale Giovani contro il Bullismo sabato 28 maggio, all’Auditorium della Conciliazione a Roma, andrà in scena il musical Bullo Man, promosso e realizzato proprio da questa associazione. E tra gli interpreti, insieme ad oltre 200 artisti, ci sarà anche il figlio d’arte, vincitore nel 2020 della sezione nuove proposte di Sanremo 2020 con il brano Vai bene così.
Leo, perché è importante sensibilizzare i giovani su temi come il bullismo o il cyberbullismo?
“Penso sia fondamentale soprattutto oggi. A causa della pandemia e dell’avanzare della tecnologia il cyberbullismo si è evoluto e molti ragazzi hanno maturato grandi paure e insicurezze sociali. In questo momento in cui si respira più libertà è importante far sentire che ci siamo come Centro Nazionale contro il Bullismo perché vogliamo far capire ai ragazzi che sono protetti”.
Ci racconti di cosa tratta Bullo Man?
“È un musical tutto costruito dai ragazzi: dalle scenografie alla sceneggiatura, dalle luci ai costumi. Quest’anno sono protagonisti anche diversi artisti appartenenti al mondo dell’intrattenimento e dei social, penso aall’attore Matteo Valentini (La Sposa), alla cantautrice Martina Attili, agli influencer e TikToker Michelangelo Vizzini e Jasmin Zangarelli. Dopo qualche anno che non partecipavo allo spettacolo, ora ritorno per combattere per la causa”.
Ti è mai capitato di essere bullizzato?
“Bullizzato no, ma molti avevano dei pregiudizi nei miei confronti. Ho subito del cyberbullismo, ma senza ripercussioni pesanti, sono stato fortunato. Alle medie e al liceo più che altro ho protetto delle vittime di bulli: è importante intervenire in situazioni scomode perché l’aggressore prima di agire di nuovo potrebbe pensarci su”.
E hai agito anche recentemente per salvare una ragazza che ha subito delle molestie. Cosa hai pensato quando ti hanno definito “un eroe”?
“Non sono eroe perché era giusto intervenire. Spero che quello che ho fatto possa essere emulato da qualcun altro. Preferisco non entrare nei dettagli del fatto per rispetto della persona che ha subito qualcosa di grave, mi sento solo di dire che, sia che si tratti di bullismo o di violenza l’importante è aiutare in qualsiasi circostanza, nonostante viviamo in una società che tende separarci da cosa è giusto”.
Quali sono i valori che i tuoi genitori ti hanno insegnato?
“I miei genitori (Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz ndr) sono meravigliosi, credo che fare il genitore sia il mestiere più complicato che esista. Sono stati molto presenti e mi hanno insegnato il rispetto del prossimo e delle regole civili e la necessità di mettersi sempre dalla parte dei più deboli”.
Parlando invece di musica ed Eurovision: ci sono delle canzoni che ti hanno particolarmente colpito?
“Ovviamente tifo per Mahmood e Blanco, voglio molto bene a Blanco e penso che sia una persona straordinaria e un artista che merita quello che sta costruendo. Mi sono innamorato e mi ha sorpreso molto la canzone dell’Olanda, inoltre ho notato che la qualità dei brani proposti sia migliorata rispetto agli anni precedenti: la vittoria dei Maneskin ha dato una scossa”.
Invece quando ascolteremo il tuo nuovo album?
“È appena uscito il singolo La mia libertà, a giugno ne uscirà un altro e in autunno finalmente tocca all’album. È stato un viaggio intenso maturato nel corso di due anni: sarà pieno di emozioni belle e brutte. Si tratta del cammino di un ragazzo emergente alla ricerca della bellezza della musica e della condivisione con altri artisti. Nel frattempo quest’estate riprenderemo il tour”.
Tutto alla grande dunque... e l’amore?
“L’amore va bene.. amo tanto la musica…”(sorride).