L'esibizione di "Fai Rumore" è da brividi, Diodato si prende la rivincita - il video
"Io erede di Domenico Modugno? di certo è un mio punto di riferimento per la potenza di scrittura e per il modo in cui riusciva a trasmettere la gioia fisica in ciò che faceva"
Inizia quasi sottovoce, seduto al piano mentre tutto intorno è buio. Poi l’esplosione di voce, energia e artisti che riempiono il palco e ballano accanto a lui che grida “Fai rumore”. Diodato si è preso l’Eurovision (boom di ascolti e standing ovation per gli ucraini, qui l'articolo) al quale due anni fa, a causa della pandemia, non ha potuto partecipare e ha regalato una performance da brividi tra l’ovazione del Pala Olimpico e la hola social. Non c’è dubbio che il momento più emozionante della prima semifinale dell’Eurovision sia stato regalato dall’artista pugliese. “la mia esibizione è in netto contrasto con quella di due anni fa quando cantai da solo all’Arena di Verona. Nell’esibizione di Torino parto da quel momento di totale solitudine per arrivare in un momento di fortissima presenza fisica. Anche se devo confessare”, ha spiegato Diodato, “che non mi sono mai sentito solo sue anni fa. Mi sentivo parte dell’umanità”.
Diodato, che ha anche annunciato l’uscita a breve di un nuovo album, si schermisce davanti a chi lo considera l’erede di Domenico Modugno, come la stessa Franca Modugno. Ma ammette che per me Modugno è un grandissimo punto di riferimento per la potenza di scrittura e per il modo in cui riusciva a trasmettere la gioia fisica in ciò che faceva. Io sono sempre rimasto incantato davanti alle sue esibizioni per quel so essere grande attore sul palco, ciò che secondo me lo ha portato a essere uno degli artisti più amati del mondo. Per me Modugno è un esempio anche in quel mio modo molto testardo di voler continuare a cantare in italiano, nonostante in tanti mi abbiamo proposto di cantare anche in inglese. Non dico mai, ma per ora è no”.
Diodato parla anche di questa canzone che a due anni di stanza non smette di emozionare: "La forza di “Fai rumore?” Credo che si sia creato una connessione molto profonda tra le mie sensazioni quando la canto e gli altri esseri umani”. In quanto alla gara mancata due anni fa è netto: “Non sono competitivo per natura, ed essere qui da ospite, con serenità e senza pressione, è di gran lunga meglio”.
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