Stefano Bollani: "Ragazzi scappate dai talent se non volete finire dallo psichiatra"
“Non guardo i talent in tv ma questo perché non ne condivido l’idea di fondo, quel mettere gli uni contro gli altri e quel far dipendere la carriera di un ragazzo dal giudizio di un altro. Sono delle vere fabbriche di illusioni: ma vi siete mai chiesti che fine fa la psiche di un giovane che dopo un anno di improvvisa e totale notorietà sparisce dalla circolazione.? Finiscono tutti dallo psicanilista. Ragazzi, datemi retta, statene alla larga”. Senza troppi giri di parole, dritto al cuore proprio come la sua musica, Stefano Bollani “bolla” X-Factor, Amici e tutti gli altri talent che affollano il piccolo schermo come programmi pericolosi.
Suonare è gioco e divertimento. L'Auditel? E che cosa è? - Il musicista ha concesso una video-intervista a Tiscali.it in occasione del debutto su Rai1 di “L’importante è avere un piano”, programma sui generis visto che Bollani è lontano anni luce dai meccanismi e dalle logiche dell’Auditel. Lo dice e o ribadisce: “Sono qui per divertirmi e di conseguenza per divertire. La musica è questo”. E ancora: “Bella vita, lì, sul palco, quando tutti salgono con la voglia di creare qualcosa di inedito insieme, qualcosa che sia più della semplice somma degli elementi in gioco. Come passeggiare in un posto che conosci e non conosci, provare nuove vie traverse, che magari non porteranno dove avevi previsto di arrivare ma in un posto più interessante. Assumersi dei rischi. Perdersi.”

Parterre di ospiti eccezionale - Così Bollani per la prima di sette puntate previste (ogni giovedì in seconda serata su Raiuno a partire dal 10 novembre) ha chiamto a raccolta un po’ di amici con cui divertirsi: Si comincia con Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori e si continua con una lista impressionante di artisti: da Renzo Arbore a Elio, da David Garrett a Andrew Bird, da Ornella Vanoni a Enrico Rava. E poi Max Gazzè, Samuele Bersani, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela, Claudio Santamaria e Valerio Mastandrea, Hamilton De Holanda, Michael Kiwanuka, Manu Katchè, Bandabardò, Juniorchestra di Santa Cecilia, Neri Marcorè, Lillo & Greg, Antonio Rezza, Chucho Valdes, Silvia Perez Cruz, Yamandu Costa, Irene Grandi, Carmen Consoli.
Ecco perché li ho scelti - “Ho scelto personalmente ogni ospite sulla base di criteri artistici, certo, ma anche sentimentali. – afferma Bollani. Per motivi diversi sono innamorato del modo di fare musica di ognuno di loro. Alcuni sono degli amici: da Enrico Rava, il mio mentore, a Daniele Sepe, fino a Hamilton de Holanda e Elio. Altri sono artisti che stimo particolarmente e che non potevo non invitare come Chucho Valdes, Vinicio Capossela, De Gregori, Mannoia, Ornella Vanoni. Altri ancora sono artisti che ho scovato in questo immenso e prezioso archivio che può essere il web. Talenti insoliti che mi hanno incuriosito e regalato uno stimolo, come Cameron Carpenter o i The Vegetable Orchestra. Con loro e con tutti gli altri, la condizione è sempre e solo la stessa: fare musica insieme, improvvisare, giocare, divertirsi e spero quindi divertire il pubblico. In quest’ottica il programma è aperto, una sorta di jam session dove passano artisti anche non necessariamente musicisti a divertirsi con noi come Neri Marcoré, Valerio Mastrandrea, Claudio Santamaria, solo per citarne alcuni”. Insomma un Late Show a base di musica dal vivo e voglia di mettersi in gioco. Una jam session nutrita di unicità e ironia perché tanto, come "sostiene Bollani": “L’importante è avere un piano”.
Il programma è diretto da Christian Biondani ed è prodotto da Rai1 con la Ballandi Multimedia.