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Sofia, un epistolario nell'era delle chat

di Ansa   
Sofia, un epistolario nell'era delle chat

(ANSA) - ROMA, 09 MAR - Nell'epoca della comunicazione istantanea, dei messaggini, delle chat, delle video call potenziate dal Covid e delle continue notifiche sonore, la decisione di affidare il racconto di una storia alla forma di un epistolario è quanto meno singolare, se non ardita. A prenderla sono Leo Annunziata, laureato in filosofia, insegnante prestato alla politica e all'amministrazione comunale, e Francesco Nardi, imprenditore nel campo della comunicazione. Una scelta rivendicata come l'unica utile a tenere insieme gli indefiniti personaggi che animano il romanzo che firmano insieme: "Sofia. Lettere semiserie dall'Occidente". Dei personaggi non sappiamo nemmeno il nome, gli autori li definiscono "due evasi dal loro tempo".

Totalmente distaccata dal tempo è infatti la serrata corrispondenza con cui si affrontano, spaziando tra i temi più disparati, personali o filosofici, altamente culturali o biecamente mangerecci, in un rapporto di amore e odio, fatto di un linguaggio diretto e dai toni accesi. Tra i due si instaurano continue competizioni e provocazioni, a cui il lettore assiste con il sorriso sulle labbra, godendo dell'escalation di punzecchiature reciproche, ma consapevole della profonda amicizia che lega i protagonisti e di cui nessuno dei due riesce a fare a meno. Come della scrittura, protagonista assoluta del libro, in un continuo esercizio di stile e di citazioni che rappresenta anch'esso terreno di sfida. Lettera dopo lettera, saltellando tra Parigi e Monaco, le circostanze coinvolgono l'amore e il tradimento, ma anche un bizzarro catalogo di dittatori "imperfetti". Certamente emerge dalle pagine di Sofia l'esigenza di dimostrare un dibattito che non attende sentenze assolute, che non prelude a una sintesi scritta per forza da un vincitore. Gli autori pescano a piene mani dalla letteratura e dalla storia del pensiero, senza soffermarsi troppo in formalismi e rivendicazioni di appartenenza. Tutto è vero in questo libro, fino a prova contraria. C'è anche lo spazio per una vittima. Qualcuno che cederà il posto all'unica protagonista: ovvero a quel che resta dell'amicizia tra questi due corrispondenti: beffardi, feroci, forse irrimediabilmente perduti. (ANSA). .

di Ansa   
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