Carmine Mari, Hotel d'Angleterre

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 11 FEB - CARMINE MARI, HOTEL D'ANGLETERRE (Marlin Editore, pp. 416, 18 euro). Le vicende della Grande Storia, inserite in un giallo accattivante e dai ritmi sostenuti, tra spie, malavitosi, intrighi internazionali e doppi giochi. E poi anche una sottile vena ironica e tante sfumature che, unite a una buona capacità descrittiva, costruiscono il sapore dolce amaro di un'epoca lontana, affascinante e piena di contrasti come la Belle Époque. C'è tutto questo nel romanzo "Hotel d'Angleterre" di Carmine Mari, in libreria dall'11 febbraio con Marlin Editore. L'autore, che ha tratto ispirazione guardando una vecchia fotografia in bianco e nero dello storico albergo di Salerno a cui il titolo del libro si riferisce, ha costruito una spy story complessa ma scorrevole, riuscendo al contempo ad allargare lo sguardo per raccontare politica, costume e società di poco più di un secolo fa.
Il romanzo infatti è ambientato nel 1911, con un'Italia in trasformazione che, a 50 anni dall'Unità, inizia la sua impresa coloniale: mentre a Roma dall'Ufficio approvvigionamenti del ministero della Guerra sono scomparsi documenti delicati e il governo è consapevole che potenze straniere tramano contro i progetti di espansione del Paese, all'Hotel d'Angleterre di Salerno, albergo di provincia ma meta di turismo internazionale, ha appena iniziato a lavorare come maître il giovane Edoardo Scannapieco. Tra gli ospiti dell'hotel ci sono un matematico, un rappresentante di tessuti svizzero, un tipografo romano fallito, un colonnello dell'esercito britannico in congedo e una giovane francese in viaggio di piacere. Edoardo, che ha ambizioni da giornalista ma per sopravvivere si arrangia come può, proprio il suo primo giorno di lavoro si trova coinvolto nella ricerca spasmodica di una busta gialla smarrita in hotel e contenente documenti scottanti: il ragazzo, insieme all'agente Pavone incaricato delle indagini, che lo scheda per le sue simpatie anarco-socialiste, dovrà partecipare a quella che viene chiamata "Operazione Angleterre". Intanto la donna che Edoardo ama, la suffragetta Amelia Minervini, sta organizzando un raduno per promuovere una petizione per il suffragio universale: ma l'iniziativa non è vista di buon occhio da esponenti conservatori, collusi con la malavita locale, e c'è chi lavora per sabotarla. In questo contesto la storia si dipana e coinvolge il lettore fino all'ultima pagina: in ballo c'è la risoluzione del mistero dell'"Operazione Angleterre", ma c'è spazio anche per riflettere sul cammino percorso dal nostro Paese nella Storia, tra politica, corruzione e lotte per i diritti delle donne. (ANSA). .