ANSA/ Libro del giorno: Revolutionary Road e opere di Yates

(di Paolo Petroni) (ANSA) - ROMA, 04 FEB - RICHARD YATES, 'CAPOLAVORI' (MINIMUM FAX, 2 volumi: ROMANZI pp. 706 e RACCONTI pp. 538 - 30,00 euro). Si intitola ironicamente 'Revolutionary Road' il romanzo più noto di Richard Yates, grazie anche al successo dell'omonimo film del 2008 di Sam Mendes che lo porta meticolosamente sullo schermo, con due grandi interpretazioni di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet. Perché il pubblico riscoprisse questo testo uscito nel 1961 ci sono quindi voluti quasi 50 anni. Eppure il romanzo e tutta l'opera di Yates, che in Italia è un piccolo editore ad averci riproposto pubblicando ora i Romanzi e Racconti di Yeats in un cofanetto intitolato 'Capolavori', anche in America non si trovava più in libreria dopo la sua morte nel 1992, ma era considerato un classico e con importanti estimatori, essendo ritenuto il maestro soprattutto di Raymond Carver, ma anche di Richard Ford e, date le evidenti consnanze, del Jonathan Franzen de ''Le correzioni''. Per Joyce Carol Oates i personaggi di Yates sono prigionieri di drammatici "sogni senza sostanza", perché nonostante l'umiliazione dei fallimenti delle loro speranze (uno sperare senza volontà), ancora incapaci di prendere coscienza e smettere di essere se stessi, invecchiando senza maturare. Proprio come Frank e April, la coppia protagonista di 'Revolutionary Road' (traduzione di Adriana Dell'Orto), strada di una periferica cittadina anonima del Connecticut: lui è un funzionario di una grande azienda in cui spera di far strada, lei un'ex aspirante attrice ridotta ora protagonista in una recita filodrammatica, per di più con esiti disastrosi, tanto che la prima lite e recriminazioni tra i due nascono proprio dopo una debutto finito male, ennesima cosa in cui erano riposte tante speranze e che si è risolta in un fallimento.
"Dateci un bel po' di belle stradine serpeggianti e di casette dipinte - confessa Frank - fateci essere tutti buoni consumatori, fateci avere un bel senso di Appartenenza e allevare figli in un bagno di sentimentalismo.... e se mai la buona vecchia realtà dovesse venire a galla e farci bu! ci daremo un gran da fare per fingere che non sia accaduto affatto". Con la sua bella scrittura chiara e la sua capacità di costruire vicende e personaggi coinvolgenti, Yates è l'anello essenziale nella letteratura americana che narra i sogni di successo, i fallimenti e i moralismi delle convenzioni della classe media, tra Fitzgerald negli anni Venti e Trenta, e appunto tanti scrittori contemporanei di fine Novecento. "Se non ci fosse stato un Fitzgerald non credo che sarei mai diventato uno scrittore", ha scritto sottolineando come 'Il grande Gatsby' fosse il suo libro chiave col suo crudele disincanto. Minimum Fax correda la sua edizione di un articolato saggio introduttivo di Stewart O'Nan, dove tutti questi temi sono evidenziati, e al fortunato romanzo ne aggiunge un altro, 'Easter parade' (traduzione di Andreina Lombardi Bom) che non ha molto da invidiare al primo, con la sua storia di due sorelle molto diverse, Sarah più aperta ma prigioniera delle convenzioni, Emily più chiusa ma indipendente, unite ma anche spesso in competizione nella ricerca di una qualche felicità e affermazione sempre dolorosamente frustrata lungo 50 anni di vita americana, che va complicandosi rispetto alle spensierate Easter parade (tradizionale festa pasquale primaverile) di un tempo. Del resto siamo avvertiti sin dall'incipit del romanzo: "Né l'una né l'altra delle sorelle Grimes avrebbe avuto una vita felice, e a ripensarci si aveva sempre l'impressione che i guai fossero cominciati con il divorzio dei loro genitori" e il personaggio della lor madre Pookie è esemplare, prigioniera della sua vita contro cui strepita vanamente. Il secondo volume invece comprende le raccolte di racconti 'Undici solitudini' (traduzioni di Maria Lucioni) e 'Bugiardi e innamorati' (traduzioni di Andreina Lombardi Bom). La prima, del 1962, racconta di uomini che guardano con sconforto al proprio passato, in cui sogni per la vita famigliare come per il lavoro si sono rivelati illusioni inconsistenti e nell'ultimo racconto, 'Costruttori', con a sorpresa una narrazione introspettiva, il protagonista Prentice fa i conti di scrittore davanti alla propria impotenza artistica e di uomo col proprio finir male della vita privata. La seconda è del 1981, lo stesso anno di 'Di cosa parliamo quando parliamo d'amore' di Carver, e i recensori di quest'ultimo si rendono conto di come quelli di Yates, vecchi e nuovi, ne siano un vero punto di riferimento per affinità di stile e di temi, come è evidente leggendo il racconto che dà il titolo alla raccolta per il tono dei dialoghi e le notazioni ridotte all'essenziale. Yates, nato nel 1926, ha scritto altri racconti e romanzi e quando muore a 66 anni stava lavorando a 'Tempi incerti', racconto che nasceva dalla sua esperienza di autore di discorsi per Bob Kennedy. (ANSA). .