Wanda Nara BADBITCH: bannata dai giudici, si spoglia su Onlyfans. Genio o ultima spiaggia?

Il colpo di scena che non ti aspetti, ma forse un po' sì, arriva dall'Argentina. Wanda Nara, la regina indiscussa del gossip, fresca di turbolenze legali e sentimentali con l'ex Mauro Icardi, ha calato l'asso dalla manica. Di fronte alla "stangata" dei giudici argentini, che le hanno imposto uno stop di 30 giorni dai suoi amati (e redditizi) profili Instagram, TikTok e Facebook, ha pensato bene di applicare il vecchio adagio: fatta la legge, trovato l'inganno. E l'inganno, non è robetta da niente, si chiama OnlyFans. Sì, proprio quella piattaforma nota ai più per contenuti decisamente hot, dove ora la nostra eroina promette scintille, ma a pagamento. Che sia OnlyFans l'ultima spiaggia per mantenere alta l'asticella della visibilità (e del conto in banca) quando le porte principali vengono sbarrate?

La sfida ai giudici e l'approdo sulla piattaforma hot

La vicenda nasce da una decisione giudiziaria "pesante". Un giudice argentino, accusando Wanda Nara di aver ostacolato il rapporto tra Icardi e le figlie Francesca e Isabella (violando, secondo l'accusa, i diritti delle minori), non si è limitato a bacchettarla, ma ha ordinato a colossi come Meta e TikTok Argentina SA di oscurare i suoi profili per un mese. Una mazzata non da poco, considerando quanto Wanda Nara fondi il suo business proprio sulla sua immagine social. Ma lei, indomita, lancia la sfida: "Io non cado mai, prendo la rincorsa!", tuona su Instagram poco prima di annunciare il trasloco armi e bagagli (e contenuti esclusivi?) su OnlyFans. Un vero e proprio dito medio alzato alla sentenza, con tanto di tariffario: 19,98 dollari al mese per accedere al suo mondo segreto.

"Non sono Wanda, sono la Badbitch": marketing o necessità?

E su OnlyFans, Wanda Nara non si presenta come la mamma o l'imprenditrice, ma sfodera subito l'alter ego: "Ciao... non sono Wanda, qui sono la BADBITCH e basta!". Una mossa di marketing spregiudicata o il grido di battaglia di chi si sente ingiustamente colpita nel portafoglio? Lei stessa, in un primo video sulla piattaforma, lamenta l'ingiustizia della sospensione social, sottolineando come quei profili siano una delle sue "principali fonti di reddito" e come abbia "molti contratti" in ballo. La sete di ricchezza facile, come insinuano i maligni, o la legittima difesa di un impero costruito a colpi di post e sponsorizzazioni? Certo, la scelta di OnlyFans, piattaforma con una connotazione ben precisa (anche se il testo originale specifica che non intende, almeno per ora, pubblicare contenuti per adulti), fa discutere e alimenta il sospetto che, pur di non sparire dai radar e continuare a monetizzare, Wanda sia disposta a giocare su ogni tavolo.

Genio o ultima spiaggia? Forse lo specchio dei tempi

Da lei potevamo aspettarcelo? Forse sì. Wanda Nara è sempre stata maestra nel trasformare ogni evento della sua vita, pubblico o privato, in spettacolo e, soprattutto, in opportunità di business. La mossa OnlyFans, al di là delle motivazioni dichiarate (proteggere il reddito), appare come l'ennesima, astuta provocazione di chi sa perfettamente come manipolare l'attenzione mediatica. È un escamotage brillante per aggirare un divieto legale? Senza dubbio. Ma è anche il sintomo di una società dove la visibilità social è diventata ossigeno vitale, talmente indispensabile da spingere a cercare piattaforme alternative (e potenzialmente più controverse) pur di non "morire" digitalmente? Davvero la società sta andando in quella direzione? La linea tra imprenditoria digitale, esibizionismo e necessità si fa sempre più sottile. Wanda, da consumata giocatrice, lo ha capito benissimo e, ancora una volta, detta le regole del suo gioco, costi quel che costi (letteralmente, per i suoi nuovi abbonati). Staremo a vedere se la "BADBITCH" si limiterà a sfoghi e video-diari o se alzerà ulteriormente la posta. Dopotutto, con Wanda, il prossimo colpo di teatro è sempre dietro l'angolo.