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Kim Kardashian travolta dal fondoschiena: come è finito un mito costruito sull'illusione e i "mi piace"

Forme rotonde, prepotenti, mostrate senza ritegno e difese come inattaccabili dal tempo. Poi le foto al naturale, senza filtri. Fuga dei "seguaci"

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna   
Il trittico di foto che hanno riportato alla realtà la Kardashian e i suoi 'follower'
Il trittico di foto che hanno riportato alla realtà la Kardashian e i suoi "follower"

Vedi la cellulite, le pieghe sulle natiche e soprattutto sotto, dove stacca la coscia. Oh, no. La buccia d'arancia che buttera la pelle, resa ancora più impietosa dal picchiare del sole, con ogni segno amplificato dalla luce cruda. E che fai? Sdegnato, te ne vai, come si va via da un film deludente dopo aver pagato un biglietto che a quel punto appare salatissimo. Poi cominci a tirare pietre contro quelle chiappone invadenti, irreali, e per questo adorate, imitate, chiacchierate, mostrate e clonate nell'infinito immaginario dei social network e del Web. Il sedere di Kim Kardashian appare, colto in bikini dal paparazzo impietoso, per quello che realmente è: un grosso fondoschiena di una donna non troppo alta (1.60) di quasi 37 anni, due volte mamma, che con un poderoso lavoro di marketing dell'immagine era riuscita a convincere tutti di avere forme del tutto naturali, abbondanti eppure sode, quasi marmoree, senza segni. Alla stregua di un grande palloncino lucido, gonfiato con i sogni di tutte le donne che faticano ad essere filiformi proprio come l'immagine dell'alta moda impone. Un mito, crollato sotto il suo peso, di fronte all'evidenza della realtà. Da lì, l'emorragia di fama.

L'addio dei seguaci

Viste quelle foto col sederone reale, segnato da bolle e avallamenti di cellulite, oltre centomila seguaci social di Kim hanno abbandonato al volo il suo profilo Instagram in poche ore. Robetta, se si considera che l'ereditiera armeno-americana, figlia dell'avvocato che difese OJ Simpson dalle accuse di aver massacrato moglie e amante (e che poi venne preso e condannato in seguito), diventata nel frattempo una star dei reality e dei social, conserva oltre 99 milioni di follower. Ma l'emorragia è cominciata. Il luogo di adorazione di quelle chiappe rotondissime e prepotenti (diventate emoticon da usare su Whatsapp e anche oggetti di consumo, come nei cuscini che ne imitano la sagoma) va svuotandosi. Il sogno è finito. E non aiuta Kim il mea culpa fatto dal dottor Aardon Rollins, autore dei lifting sul sedere della showgirl-modella-socialite resa famosa dal video porno fatto in casa con cui si fece conoscere dal mondo più di dieci anni fa. Il dottor Rollins ha detto che alla Kardashian, per garantirle quella silhouette a violoncello che l'ha resa un'icona globale, è stato prelevato grasso dai fianchi e dal punto vita per impiantarlo sulle natiche. Ma che poi la ciccia naturale si riprende il suo spazio, e inolte che la stella dello spettacolo più gossipparo (il reality sulla sua famiglia ha ascolti da record) è stata danneggiata dalle diete severe successive alla doppia gravidanza, con effetto fisarmonica che ha segnato la tonicità del corpo e della pelle. Molto difficile tornare indietro. Addio a un'epopea.

Ma perché la cellulite definisce il valore di una donna?

Questa è la vera domanda da farsi, nel 2017. E porta a riflettere sul maschilismo dell'immaginario collettivo, amplificato dallo sguardo dei creativi spesso gay che muovono l'immaginazione legata al mondo della moda. Dove si continua a propagandare un'immagine irreale del corpo femminile, spesso togliendo a quel corpo le caratteristiche più ingombranti della femminilità. Le curve, le rotondità. A favore di una immagine adolescenziale, il periodo in cui ancora non sei sbocciato, e resti indeterminato ragazzino/a, non troppo maschio, non ancora del tutto femmina, una via di mezzo da contrabbandare come icona fuori dal tempo, dall'età, dalla maturazione sessuale. Da lì nascono molte nevrosi (anche maschili, ma più spesso femminili) per il peso e la forma fisica, e l'incapacità di accettare l'idea che un corpo di 37 anni (come quello di Kim) sarà comunque diverso da uno di 25, e possa essere diversamente bello, così come può accadere a 60 anni, quando tutto è di nuovo cambiato, ed è inutile e spesso dannoso tentare di inseguire i 40 anni passati da tempo.

"Kim Kardashian ha giocato a lungo, e con successo, sul sovvertimento di questo immaginario"

Tratti etnici, esotici, corpo curvilineo e nessun problema a fotografarlo e filmarlo anche in pose ai confini con l'hard. Spavalda, sapendo che i filtri fotografici di Instagram e altri social cancellano rughe, macchie, occhiaie, cellulite. Gli stessi filtri di cui orde di donne e ragazzine abusano per cercare di imitare il loro idolo Kim Kardashian, nell'illusione di sentirsi libere e sfidare il tempo a suon di "mi piace" e commenti compiacenti sotto le loro foto rese pubbliche. Ma la mitologia della chiappona che non sente il correr del tempo si è schiantata contro il muro della realtà. E' il social, bellezza. Oggi tutti possono vedere in tempo reale com'è Nicki Minaj (altra popstar dal fondoschiena prodigioso) appena sveglia o come appare Sharon Stone senza trucco. Nessuno ha mai visto chi realmente fosse la Gioconda di Leonardo o come apparisse in realtà la Beatrice esaltata da Dante. Ora pubblico e star sono sullo stesso piano, alla pari. E quando il piano si inclina, si rotola tutti giù, fuori da un'illusione. 

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna   
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In passato ha scritto per L’Unione Sarda, Il Sole 24 Ore, Cineforum, Rockstar...