Giorgio Armani, dalla tragica morte della prima fidanzatina alla cecità sfiorata per miracolo
In una lunga intervista, lo stilista ripercorrre le fasi cruciali della sua vita sentimentale e parla del suo più grande rammarico: i figli mancati
La storia di Giorgio Armani è un'epopea fatta di stoffe pregiate, passerelle scintillanti e un'anima segnata da gioie e dolori profondi. Nato sotto il cielo grigio della dittatura fascista, il celebre stilista ha saputo trasformare le sfumature della vita in creazioni uniche, diventando un simbolo del made in Italy in tutto il mondo.
Un'infanzia segnata dal dramma
La sua infanzia, segnata da un'esplosione che lo ha quasi privato della vista, è un ricordo ancora vivo, come racconta al Corriere della Sera: "Finita la guerra noi ragazzini andavamo in giro a raccogliere la polvere da sparo. Uno dei miei amici prese un pacchetto, accese una miccia… io mi ero affacciato in strada per vedere cosa succedeva e presi in pieno la fiammata. Rimasi in ospedale venti giorni, rischiai di perdere la vista", confessa Giorgio Armani. E ancora, la tragica scomparsa della sua prima fidanzatina, Wanda, lo ha segnato profondamente: "Avevo 7, 8 anni. Wanda viveva a tre isolati dal mio ed era una bambina dall’aria esotica... Morì schiacciata da un tir".
Amore, desiderio e un'identità tutta da scoprire
L'adolescenza del grande stilista è stata un turbinio di emozioni contrastanti. Ricorda la sua prima esperienza: "Fu sotto un capannone sulla spiaggia di Misano Mare, alle 5 del pomeriggio, quando tutti i ragazzi della colonia venivano ricoverati sulla spiaggia per rilassarsi". Un sentimento che fatica a definire: "Non ne ero conscio, non capivo cos’era, non facevo differenze tra uomo e donna. Era un’attrazione che sentivo, una cosa bellissima".
Sergio Galeotti, l'anima gemella
L'incontro con Sergio Galeotti è stato un punto di svolta: "Mi diede coraggio, fiducia. Mi disse: tu hai un potenziale importante". La loro relazione è stata fondamentale per la sua carriera, ma la prematura scomparsa di Galeotti (morì nel 1985 per le complicazioni legate all'Aids) lo ha devastato: "Quando morì Sergio, morì una parte di me".
Un presente sereno, un futuro incerto.
Oggi, Giorgio Armani vive serenamente al fianco di Leo Dell'Orco, ma la mancanza di figli è una ferita aperta: "Un mio dipendente, Michele, ha una bambina di cinque anni che adoro, la considero quasi come mia, e questo mi ha fatto capire che sarei stato un ottimo papà".