Ilary e Totti, fenomenologia dell’amore casereccio tra spot di detersivi e magliette "Sei Unica"

Una relazione da marketing tra spot, copertine, pubblicità. Eppure quei 20 anni assieme di una ex letterina e di un numero 10 (con tre pupi al seguito) ci avevano fatto sperare nell’happy end. Che non avremo.

di Daniela Amenta

Ai divorzi ci abbiamo fatto il callo, quelli che finiscono in tribunale a suon di dollari, sui giornali con esclusive d'oro, pagate per ogni particolare aberrante. Le separazioni piccanti, terribili: le botte, l'alcol, la droga, le feci sul letto. L'ultima battaglia ha visto Johnny Depp, 58 anni versus Amber Heard, 36. Una storiaccia. Molti soldi a tenere a bada i sentimenti feriti, lo scoop, l'inedita ferocia. Ci siamo abituati alla guerra dei Roses. Però il tramonto sentimentale tra Ilary Blasi e Francesco Totti, con comunicato del manager di lei dopo mesi di veleni, è un'altra cosa. Non sono, non erano quei due simili a Brad e Angelina, o Liz Taylor e Richard Burton, Richard Gere e Cindy Crawford, Frank Sinatra e Mia Farrow, George e Hillary Clinton. Tuttavia la più bella favola sotto ar sole de Roma è finita. Finito lo spot di lei che spiega a lui come si fa una lavatrice, finito il contraltare pubblicitario di lui che impara a chiudere l’oblò, finiti i baci in campo, le magliette "sei unica", le mani a forma di cuore.

Finito tutto dopo quasi 20 anni di matrimonio, che andò in diretta tv su Sky (ma i proventi in beneficenza), perché i sentimenti non sono patatine e hanno un prezzo. Venti anni fa. Quando il Pupone di Porta Metronia, il numero 10, a un certo punto decise di mettere la testa a posto sotto il gel. Scelse lei, la "letterina" di Passaparola, bella ma ruspante, simile a lui, ma più propensa a crescere, a farsi strada, a imporsi. Lui, fedele alla Roma con un'abnegazione assoluta, solo Roma, nessuna sirena a fargli cambiare idea, diceva all'epoca: "L'ho vista e ho capito, questa è mi moglie, non un'avventura". E infatti non sarà un'avventura, per chiosare Battisti Lucio. 

Le nozze

E' il 2005 quando lui in tight e lei in bianco Armani, nonostante incinta del primo figlio Christian, saliranno all'altare di Santa Maria in Ara Coeli. Nozze come un’amarena sulla fiaba. Fichi ma abbordabili, pensieri semplici e condivisibili, desideri domestici de ‘noantri: la casa, il giardino, le vacanze giocando a racchettoni, la prole bionda, tutto se non perfetto almeno perfettibile. Un giorno chiesero a lui, il bomber: "Ma che le piacerebbe fare che non ha fatto?”.  Lui, Checco, disse: "Fare shopping con Ilary di sabato pomeriggio a via del Corso, senza che ce riconoscono". Quando nacquero Chanel (2007) e Isabel (2016) anche i tifosi della Juventus, dell'Inter, perfino quelli della Lazio pensarono a Ilary come a una propaggine della Roma: Totti nei secoli fedele come un carabiniere, lei pure, tris madre. La coppia delle coppie, la sintesi dell'amore casereccio, bello, pure limpido, nonostante qualche affare di troppo, qualche investimento chiacchierato. 

Perché Roma è così: scordarella, mai vendicativa con i propri Dei. E Totti fa parte dei Lari, i santi di casa, quelli che proteggono il focolare domestico, la famiglia. Quando il 28 maggio del 2017 allo stadio Olimpico il numero 10 giallorosso dà l'addio alla sua squadra, in campo c'è Ilary come Feronia, l'antica regina della fertilità: ha i tre Totti juniors attaccati alla sottana, segue il marito un passo indietro, ma lo sostiene quando lui dice di essere diventato grande "e ora che m'envento?". Lacrime, palpiti, applausi, "dimmi cos'è, cos'è che ci toglie il respiro?".

E' una bellissima storia d'amore, in effetti, quella della ragazzina bionda con il Capitano, working class heroes sulla ribalta per i propri privati talenti, lei a studiare copioni e a seguire diete, lui ad allenarsi a Trigoria, o a cercarsi un ruolo oltre le comparsate in Tribuna d'onore durante i derby.

Li avremmo voluto assieme per sempre, a invecchiare con noi. Invece si lasciano, ci lasciano, come fa la gente comune, coi ricaschi delle cattiverie. con la spartizione dei pani e dei pesci, coi pettegolezzi e con le maldicenze, lui ha un’altra? E lei? E' la tragedia dell'amore. Un giorno c'è, poi si inabissa.

Ma a Roma ora c'è chi piange. E non è solo colpa del fumo per l'ennesimo incendio.