Fedez mostra il nuovo incredibile tatuaggio. Il significato, le critiche e i rischi per la salute
Il rapper ha condiviso le immagini di un tattoo che gli copre quasi completamente schiena e glutei. La dedica ai figli per il momento più difficile della sua vita ma anche tante obiezioni legate all'esposizione a nuovi rischi
Un nuovo tatuaggio, un’araba fenicia per la precisione. E’ questo il nuovo tatuaggio che Fedez ha voluto far riprodurre sulla propria schiena. Lo ha fatto per fissare un passaggio importante della propria vita, ossia l’operazione affrontata l'anno scorso per asportare il tumore al pancreas che lo aveva colpito. Il disegno, che corre da una gamba al gluteo, rappresenta dunque la rinascita. La creatura mitologica stringe tra gli artigli l'ago dei punti di sutura, ed emerge dalle ceneri del fuoco acceso dai figli, Leone e Vittoria. Ed è a loro che dedica l’opera, realizzata dal tatuatore Luca Natalini: "Per la forza che siete riusciti a darmi in questo nuovo capitolo della mia vita", scrive Fedez mostrando il tattoo ai suoi 14,5 milioni di follower.
Fedez ha ammesso di aver avuto paura per la propria vita, ma la paura più grande era quella di non riuscire a vedere crescere i figli. Il rapper milanese ha ricevuto centinaia di like e commenti, ma non tutti positivi. Tanti contestano la sua decisione. “Ma avete idea di quanto possa far male tutto quell’inchiostro colorato? - commenta Lory_Tuccillo -. Ma perché insultare, mettere alla prova la nostra salute !?!?!?”. Della stessa idea Vince Mazza: “I colori nei tatuaggi aumentano la probabilità di avere il cancro, è un po’ un controsenso”. Tranne alcune critiche, di natura prettamente estetica, molti dei fan si sono soffermati maggiormente sull’opportunità di esporsi a nuovi rischi per la salute. “I tatuaggi... - scrive Chiccaltea - tutta salute!!! Federico vi segue e mi piacete un casino... ti auguro ogni bene ma i tatuaggi sono dannosi per la salute ed è risaputo... basta ti prego! Abbi cura di te”.
E sui tatuaggi, e dei pericoli per la salute ad essi riconducibili, esiste una casistica scientifica non trascurabile. Sul sito della Fondazione Veronesi (fondazioneveronesi.it) il fenomeno viene descritto come “una moda corporale dilagante, anche in Italia”. Nel nostro Paese, si legge poi sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, sarebbero oltre un milione e mezzo gli amanti della body art, “con punte quasi dell’8% del totale fra i ragazzi tra i 12 e i 18 anni”. L’American Academy of Dermatology la definisce una “epidemia”, e per questo ha stilato persino delle linee guida per la manutenzione dei tattoo in salute, con qualche indicazione (e attenzione) anche per la pelle. I tattoo, si legge sulle pagine della Fondazione Veronesi, “aumentano le probabilità di sviluppare patologie cutanee”. Quando si decide di aggiungere un tatuaggio sul proprio corpo, spiegano ancora gli esperti oltreoceano, sarebbe opportuno “farlo su un lembo di pelle in cui non siano presenti dei nei, perché il disegno potrebbe rendere più difficile la diagnosi di qualche eventuale anomalia della cute”.
“Se la pelle disegnata cambia aspetto, nelle prime settimane come a distanza di anni - raccomanda Enzo Berardesca, direttore del dipartimento di dermatologia clinica dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma - meglio sottoporsi a una visita specialistica, perché potrebbe essere un segnale di una reazione allergica acuta o tardiva alle componenti dei prodotti. Questa, evolvendo, può dare adito anche a esiti importanti come edemi (gonfiori) delle estremità degli arti o dei linfonodi prossimi al disegno, herpes, dermatite da contatto acute, ematomi e porpora e svariate altre manifestazioni”.