Eccessi, morti eccellenti, la rovina di Depp e la bisca clandestina: chiude il Viper Room
Fondato dall'attore con alcuni soci, il covo della filosofia "sex & drugs & rock and roll" si porta con sé molte facce di star, e un pesante tributo da pagare

La stanza delle vipere avevano deciso di chiamarla così in omaggio ad un club di grandi fumatori di hashish e marijuana, alcuni dei quali poi la fondarono. Ed eccola: nel 1993 nasceva The Viper Room nel cuore di Hollywood. Indirizzo: 8852 W. Sunset Boulevard, non a caso fra due grandi negozi di alcolici: il Terner's e il Sunset. Fra le "vipere" liete di intossicarsi e lasciarsi andare, Johnny Depp e il co-fondatore del club, Sal Jenco, suo partner sul set del telefilm poliziesco che li trasformò in star, 21st Jump Street. A 30 anni dalla sua fondazione, il Viper si prepara a diventare qualcos'altro e dunque in sostanza a chiudere i battenti di ciò che è stato per tutto questo tempo. Il piccolo divertentissimo inferno delle celebrità. Dove il trinomio sex drugs and rock and roll non era solo uno stereotipo, ma tornava a vivere esigendo un tributo pesante.
Chitarre, fumo, carte e gioco d'azzardo
Cresciuto nel mito di Brando, di Keith Richards degli Stones e di Hunter S. Thompson, Depp accese le basse luci del Viper per ricreare questa mitologia della libertà e dello sballo, aprendo le porte a celebrità più o meno importanti. Sul palco del club californiano l'attore saliva spesso e volentieri a suonare rock sulla sua chitarra, e poteva capitare che fra il pubblico ci fossero star del calibro di Johnny Cash o Tom Petty che magari avevano suonato lì giorni prima. E poteva capitare che di là, proveniente da chissà quale altro party o dal termine di riprese su un set o ancora di una intervista in tv, passasse Keanu Reeves a salutare i suoi grandi amici, non solo Depp ma soprattutto i fratelli Phoenix, River e Joaquin. E che fra una sigaretta, una tirata di canna, il ritorno da bagni scuri e fumosi e la musica ad alto volume si materializzassero Courtney Love, Charlize Theron, Pamela Anderson e le prezzemoline ereditiere Paris Hilton e Kim Kardashian. Allora ancora amiche e non divise dai reciproci scandali sessuali domestici con relativo lancio di prodotti commerciali (il principale dei quali era il loro corpo) in conflitto reciproco. Più in fondo, in un'area privata, ecco la mini bisca con tavoli per tornei di carte e altro gioco d'azzardo a cui partecipavano Ben Affleck, Tobey Maguire, Leo DiCaprio e altri.
La morte di River Phoenix
Il Viper non era certo il luogo dei salutisti che marciano a tisane e acqua di fonte tibetana. Ma quel che accadde la notte di Halloween del 1993 è stato uno spartiacque che ha cambiato la storia del Viper. Mentre si celebrava la festa con un concerto organizzarto dai Red Hot Chili Peppers, alla presenza di Johnny Depp, Samantha Mathis, Corey Taylor degli Slipknot. L'attore River Phoenix si accasciò a terra. River era la giovane stella che aveva incantato il grande pubblico in Stand By Me, Mosquito Coast e Indiana Jones e l'ultima crociata, era stato candidato all'Oscar e aveva vinto una Coppa Volpi a Venezia per lo scandaloso Belli e dannati. Phoenix morì poco dopo a due passi dal fratello Joaquin. In corpo aveva un mix di tranquillanti, coca, eroina, antinfluenzali e Valium. La copertura scandalistica di quel decesso fatta dai media allontanò ancora di più Joaquin Phoenix da Hollywood e dal resto del mondo per un po' di anni. Phoenix rimase sconvolto dall'uso che venne fatto nei notiziari della sua chiamata disperata al 911, il numero d'emergenza in Usa, perché si sbrigassero a soccorrere il fratello che rantolava. In seguito, mentre Depp si avvitava nella spirale alcolica che gli ha distrutto vita, finanze e parte della carriera, uno dei suoi soci, tale Anthony Fox, accusò l'attore di averlo frodato. La guerra in tribunale finì prima di cominciare, con la sparizione di Fox. Ma ora il posto delle ombre e delle vipere se ne va per sempre. Prima lì c'era un negozio di frutta e verdura, fra breve ci sarà un grande palazzo residenziale.