Claudia Gerini: "Una vita sotto tiro del gossip avvelenato, ma alla fine ho vinto io"

A teatro con Emozioni d'autore, l'attrice fa il punto sulla sua carriera e parla delle strategie contro i pettegolezzi che la perseguitano

L'attrice Claudia Gerini
Claudia Gerini
di Cristiano Sanna

Non è la Rai. Da un bel po'. Ma la voglia di palcoscenico, e perfino di tornare a cantare, sono rimaste. Insieme al chitarrista Giandomenico Anellino, Claudia Gerini porta in scena Emozioni d'autore (tappa al festival La notte dei Poeti, organizzato da Cedac) in cui affronta un repertorio che da Time After Time a L'appuntamento, fino all'omaggio a Gabriella Ferri con Remedios, la vede riproporre le riletture che già componevano il suo album Like Never Before. Poco prima dello spettacolo c'è il tempo per una chiacchierata a cuore aperto, come si suol dire. Senza filtri. Dapprima molto seria e composta, un po' sulle sue come forma di autodifesa, domanda dopo domanda la Gerini si è "sciolta", lasciandosi andare ad uno sguardo curioso sulla sua carriera, e perfino sul pettegolezzo velenoso che la insegue da tempo.

Claudia, c'è la musica nel suo futuro prossimo?
"Non ho alcuna intenzione di fare da rivale delle nostre cantanti (ride), ma amo cantare e ci sono brani che per me contano moltissimo, da qui l'idea di metterli al centro di uno spettacolo in cui certamente parlo con il pubblico, ma sempre in funzione di raccontare perché ho scelto proprio queste canzoni. C'è però un progetto musicale, ambizioso, a cui sto lavorando insieme al leader dei Planet Funk : l'idea è raccontare l'evoluzione dell'uomo con la mia voce cantante, unita alla danza e alla videoinstallazione. Qualcosa legato ai centri di cultura, dunque, non alle classifiche e alle radio commerciali che hanno altre funzioni".

A proposito del suo percorso di attrice, qual è fra i personaggi a cui ha dato vita quello a cui è rimasta più affezionata?
"Io amo cambiare registro e tono, mi piace spiazzare il pubblico. Molti mi conoscono soprattutto per le commedie, specie quelle di Verdone e di Brizzi, ma ho anche recitato in ruoli drammatici. E' difficile scegliere fra tanti film che amo, ma direi che restano nel mio cuore i tre film fatti con Carlo, specie Sono pazzo di Iris Blond, perché era una commedia piena di sfumature anche amare, con un personaggio insolito e con la musica a punteggiare tutta la narrazione. Ma anche Grande, Grosso e Verdone, con la scommessa di tornare sui personaggi di Ivano e Jessica dopo vent'anni, mentre lo scorrere del tempo rende tenero e vero il loro invecchiare nonostante la continua incitazione famolo strano. Il terzo film che amo è Non ti muovere, il mio primo ruolo drammatico con Penelope Cruz e Castellitto. Su quel set rimasi incinta della mia prima figlia, impossibile dimenticarlo".

C'è qualcosa che sente mancarle, che non ha fatto abbastanza?
"Il bello del mio mestiere è continuare a cambiare. Non credo di aver trascurato il mio talento, ma ho ancora grandi ambizioni. La sfida per me è importante, mi permette di proporre al pubblico una versione differente di me, ultimamente una versione sempre più drammatica, se vogliamo anche horror-erotica come in Tulpa".

Che accade prossimamente nel percorso artistico di Claudia Gerini?
"Ho appena finito di girare un film con i fratelli Manetti, con set a Napoli e New York, un mix di musical, commedia e azione forsennata. Anche lì io canto. Non ha ancora un titolo definitivo ma potrebbe chiamarsi o Ciruzzo O' Ninja oppure Nun' è Napule".

E' diventata celebre da giovanissima, nel cast di Non è la Rai. Come si fa a sopravvivere al grande impatto del successo e della notorietà che schianta molti giovani talenti?
"Quello è stato il periodo in cui cercavo di formarmi per essere pronta per il mondo dello spettacolo. Direi che il vero lancio è arrivato con Viaggi di Nozze, parliamo di 20 anni fa. Mi rendevo conto di quanto fosse difficile restare in piedi superando le salite e le ricadute di popolarità. Ma non me ne preoccupavo, mi interessava rilanciare sempre, trasformare me stessa e lavorare duro, mettendomi costantemente in gioco. Non potrei mai essere la Jessica inventata da Verdone per sempre".

A proposito di manuali di sopravvivenza: come si fa a resistere al gossip? Dal tizio che fa gli agguati in spiaggia aspettando il nudo anche involontario a chi da anni parla di crisi vere o presunte, di infedeltà fra lei e Federico Zampaglione. Come fa a maneggiare questa materia senza farsi travolgere?
"Non lo so (ride). Non mi lascio scalfire, non me la prendo più di tanto, la cosa migliore è non leggere certe riviste. A me fa un po' ribrezzo trovarmi di fronte a storie come quella venuta fuori durante le riprese del film L'esigenza di unirmi ogni volta con te, di Zangardi, uscito l'anno scorso. A un certo punto hanno detto che io ero innamorata di Marco Bocci, che lo chiamavo la notte. Questa cosa mi ha lasciata spiazzata, perché poi sono gli amici a chiamarmi e a dirmi: 'Ma hai visto che hanno scritto?'. Sono diventata emotivamente impermeabile a queste cose, ci sto in mezzo da troppi anni. M'arimbarza. Non sto sempre su Internet, lo uso quando mi serve. Mi scoccia molto di più una brutta recensione dei critici".

 

 

 

 

di Cristiano Sanna