Grillo in tour: "Io sono un altro" ma il teatro non è pieno. E per certe cose forse è tardi, Beppe
L'Elevato, come ancora si defnisce, torna alla comicità sempre alternata a sottolineature dell'agire politico e a mondi alternativi. Ma i dettagli fanno la differenza
"Il teatro non è pieno, lo vedo. E' successo anche altrove, ma va bene così, io non sono per il sold out. Io sono per il sold in". E fa il cenno dei soldi che arrivano verso di lui, a compensarne il lavoro di attore. La verve comica c'è tutta e il mestiere pure. E quello che ci troviamo di fronte al Teatro Massimo di Cagliari per una nuova data del tour Io sono un altro è il Beppe Grillo degli ultimi tempi, quello che alterna l'esibizione della propria fragilità al ringhio rabbioso verso le troppe cose che non funzionano e il malcelato orgoglio di quanto combinato con la creazione del MoVimento 5 Stelle e del Reddito di cittadinanza.
Un tentativo di secondo tempo
Un'ora e mezza abbondante per uno spettacolo che ha due compiti: convincere il grande pubblico che Beppe Grillo è ancora un artista di grande impatto, e che questa di animale da palcoscenico sia davvero la sua impresa principale, fra un rilancio della sua battaglia per il reddito universale (per cui è atteso a Bruxelles) e i contraccolpi della sua vita privata che giocoforza diventa pubblica. Ci riesce? Un personaggio della Grande bellezza di Sorrentino direbbe: a tratti. Con Grillo è sempre divisione: sono molti i suoi estimatori, quelli che lo ringraziano per aver fatto il M5S, e altrettanti i detrattori. Quelli che continuano a sottolineare l'ambiguità del metodo, la deviazione pentastellata dai "cittadini informati dei fatti (da chi? ndr) con l'elmetto che vanno a incalzare le istituzioni" e dallo slogan "uno vale uno", invalidato dalla stessa pratica dei parlamentari grillini al potere. Così il Grillo che riesce meglio è quello che torna all'arte della comicità, alla scenografia del suo nuovo spettacolo: "Ora vi facciamo vedere, l'abbiamo prodotta e portata direttamente da Genova". In scena niente, se non lui, il sipario aperto e una bottiglietta d'acqua calata dall'alto, alla bisogna. Risate, pubblico caldo, bel colpo. Come lo è il racconto privato delle apnee notturne, che volta dopo volta lo fanno allontanare sempre di più dagli altri membri della famiglia esausti, "e influenzano la memoria: non ricordo più i nomi, mescolo i dettagli". Eccoli, i dettagli
Altri mondi possibili e dettagli confusi
Le battute più riuscite di Grillo sono quelle tipo questa: "Vengo dalla Campania, ci hanno messo così tante pale eoliche che se le accendono tutte assieme, la regione decolla e vola via". O su Xi Jinping: "Che attraverso un ambasciatore mi ha mandato una lettera già compilata in cui si proclamava tutta la gloria della sua figura e della sua azione politica. Io dovevo solo firmarla". E qui non si capisce se questa sia tutta ironia, perché subito dopo ecco la sottolineatura sull'adesione alla Via della Seta del governo Conte, che avvicinava l'Italia a Pechino "ma poi gli americani si offendono e quindi non se ne fa nulla". Con Grillo si aprono squarci interessanti su cose che accadono in giro per il mondo, come avviene nel campo profughi di Za'tari in Giordania, da lui citato. Uno dei più grandi al mondo, dove tutti coloro che ci vivono ricevono un piccolo assegno dal Programma alimentare mondiale e alcuni un ulteriore aiuto da Oxfam con la formula "denaro in cambio di lavoro". Ma se vai sul sito di Oxfam capisci che questo esempio certamente virtuoso lotta per la sua continua sostenibilità e riguarda un ambito particolare, e molto problematico
La differenza è nei dettagli
La differenza è sempre nei dettagli. Come quelli che affronterà la presidente pentastellata Alessandra Todde nella gestione dell'eolico in Sardegna. Come fermarsi a chiedersi se il riconoscimento biometrico per mezzo della lettura dell'occhio, illustrato da Grillo come un facilitatore dei rapporti fra persone e istituzioni, sia davvero così positivo e solo positivo. Il suo richiamo al funzionare come comunità autosufficiente in termini energetici si scontra, nelle stesse ore, con il proclama di Elon Musk a mettere a punto i viaggi verso Marte (con i suoi razzi, certo) perché "faremo danni alla Terra e arriveremo a sparare con armi atomiche anche sulla Luna ma a bombardare Marte non ci arriviamo". Con la gente "che ho mandato affan...ed eccoli lì che sono tutti al governo". Sull'ammissione (nel programma di Fabio Fazio) di non poter guidare il MoVimento 5 Stelle, salvo poi presentarsi durante lo spettacolo e sui social come L'Elevato. Sempre fra ironia e il voler davvero intendere quella cosa là. La differenza è nei dettagli, Beppe. A ciascuno il proprio secondo tempo, ma forse per certe cose è tardi. E poi, è difficile convincere gli altri che Io sono un altro mentre in fondo si è impegnati ad essere sempre la stessa persona.