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Vinicio Marchioni e l’abisso dell’adolescenza. “Mi ha salvato un prof”. Il prequel di 'Romanzo criminale'? “Che cosa mi preoccupa”

Abbiamo incontrato l’attore di C’è ancora domani al Ventotene Film Festival, dove ci ha parlato di Tre notti, il suo primo romanzo, e di molto altro

Emanuele Bigidi Emanuele Bigi   
Vinicio Marchioni e l’abisso dell’adolescenza. “Mi ha salvato un prof”. Il prequel di 'Romanzo...

Vinicio Marchioni, per tutti “il Freddo” della serie Romanzo criminale, sta girando l’Italia con il suo primo romanzo Tre notti (Rizzoli). Lo abbiamo incontrato al XXIX Ventotene Film Festival, sull’isola dove lo scorso anno ha girato con Paolo Virzì Un altro Ferragosto, sequel del cult del 1996 Ferie d’agosto. Vinicio ha sempre avuto la scrittura nel sangue. Ha scritto per il teatro, si sa, “ma un libro è sempre stato il mio chiodo fisso. Mi sono iscritto all’università proprio perché avevo questa passione”, ci confessa.  

Tre notti, il primo libro di Vinicio Marchioni  

“È da molti anni che sognavo di esordire con un romanzo”, racconta, “dodici anni fa ho trovato dei vecchi diari che avevo scritto. Li ho riaperti e ho letto di un adolescente che soffriva per la morte del padre, per la scuola e gli amici. Ho provato una profonda tenerezza verso quel ragazzo. Sono partito da quelle pagine per arrivare a Tre notti, un libro che parla di adolescenza e di perdita”. “Non è autobiografico”, sottolinea l’attore e scrittore, “è stato bello però fondere brandelli di memoria con la finzione narrativa”.  

Un viaggio nella solitudine  

Il viaggio è del protagonista Andrea, di 15 anni, cresciuto nella periferia romana, luogo che Vinicio conosce bene; il viaggio è alla scoperta di sé stesso e di un padre che, in fondo, non ha mai conosciuto, e che sta per essere divorato dal cancro. Siamo nel 1991. Anche Vinicio ha fatto un viaggio nella solitudine e dentro di sé. “Alla soglia dei 50 anni (li compirà l’anno prossimo ndr) è stato un gran viaggio”, ci confessa, “la solitudine l’ho conosciuta facendo l’attore, ma sul set lavori con le ombre dei personaggi che ti si incollano addosso, scrivendo sei totalmente da solo: da un lato è entusiasmante, dall’altro è complicato”.  

Vinicio Marchioni e l’adolescenza cupa  

Vinicio inevitabilmente è andato indietro nel tempo. “Ho riflettuto sugli adolescenti di oggi e degli anni Novanta, e penso che oggi sia molto più complessa la faccenda, anche se i ragazzi moderni sono più bravi rispetto a noi. Anche io ho vissuto dei momenti cupi durante l’adolescenza, ma chi non li ha avuti? Ero molto solitario”, confessa. “L’adolescenza è un periodo di grande trasformazione: si vuole mangiare il mondo, ma non si hanno gli strumenti per farlo, e si sperimentano sempre i propri limiti. È fondamentale trovare qualcuno che apra le porte dell’anima e faccia crescere”.  

L’attore ha trovato chi gli ha aperto queste porte. “Il primo è stato un professore delle superiori che ricordo con grande amore”, racconta, “se non lo avessi incontrato non mi sarei mai appassionato di letteratura e dei grandi scrittori: mi ha fatto comprendere quanto i libri possono insegnarci a capire chi siamo”.  

Il prequel di Romanzo criminale  

Il libro è stato accolto con entusiasmo dal pubblico, a tal punto che Vinicio sta pensando di esordire alla regia, partendo proprio da Tre notti. “Ci sto pensando, ma non ho fretta”, commenta, “non mi corre dietro nessuno. Mi piace fare un passo alla volta”.  

Sul prequel di Romanzo criminale, in lavorazione, ci rivela: “Penso che quando ci si metta al lavoro di un prodotto audiovisivo la differenza la faccia sempre il come lo si fa, e non che cosa si faccia. Se le sceneggiature, il casting e la regia sono al livello dell'originale, non ci vedo nulla di male. Non ho preconcetti. Se si realizza un prequel con la mano sinistra o per spremere un prodotto come un limone, la questione è ben diversa”. 

Emanuele Bigidi Emanuele Bigi   
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