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Non solo figlia d'arte ma talento in ascesa: la bella favola di Maya, figlia di Uma Thurman ed Ethan Hawke

Intervista alla bellissima e talentuosa Maya nel cast di 'Asteroid City': "Ringrazio i miei genitori ma scelgo in base ai miei sogni"

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   
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Elegante, allegra, piena di talento, forza, carisma, bellezza, voglia di esplorare e di non fermarsi, voglia di imparare. In Maya Hawke c’è un po’ l’assenza di una nuova generazione di figli d’arte, in questo caso di Uma ThurmanEthan Hawke, che, però, a differenza di quanto possa essere stato apparentemente facile “camminare” nel sistema Hollywood, si è invece guadagnata in maniera indipendente, e con lode, tutto quello che è riuscita a fare finora. Modella, cantante, e pochi progetti (nel cinema), ma andati a segno. Si va dal thriller Ladyworld alla comparsa in C’era una volta a Hollywood di Tarantino, fino al particolare Nessuno di speciale (Mainstream), diretta da Gia Coppola, passato in Italia solo su piattaforma, o Do Revenge, fino alla miniserie legata a Piccole Donne (interpretava Jo March). Senza dimenticarsi del successo di Stranger Things (terza e quarta stagione), nei panni di Robin Buckley, appartenente alla banda della Hawkins High School, invaghitasi poi di una ragazza facente parte del gruppo. Progetti diversi, in grado di eleggerla tra le star del presente (e futuro), tra i volti indispensabili per i grandi autori, come appunto Wes Anderson.  

L’occasione è il suo ultimo e collettivo lavoro, Asteroid City (lo vedremo in sala dal 14 settembre, distribuito da Universal Pictures), passato in anteprima al recente Festival di Cannes. Un nuovo ed ennesimo trionfo di colori e storie, quello creato dal regista di The Grand Budapest Hotel e The French Dispatch, nel quale riveste il ruolo di una maestra elementare ligia al dovere, accompagnata dalla sua classe, trovatasi “sperduta” in una città-illusione, caotica e scenica. In attesa dell’alieno” (lo vedrete), tanti amici, attori, attrici, come accade di solito, si mettono al servizio di Anderson (Tom Hanks, Scarlet Johansson, Jason Schwartzman, Margot Robbie, Matt Dillon, Steve Carell, tra i vari) animando l'orizzonte, facendo capolino, in una sorta di campus estivo. Una prima volta per la Hawke nel grande universo del regista visionario, che nella pellicola (lei si chiama June Douglas) sviluppa oltremodo un interesse per un cantante cowboy, Montana, l’attore inglese Rupert Friend, col quale “fa coppia”, anche (e solo) durante la nostra intervista.

“Cerco di dare il meglio”, ci racconta la Hawke, senza fare per forza “scelte di carriera”, semmai facendo “scelte da sogno”, andando nei posti in cui vorrei essere, indipendentemente dal fatto che mi portino o meno da qualche altra parte in cui desidero stare. Ogni cosa che riguarda questa esperienza è l’esperienza stessa. È la comunità che Wes (Anderson, ndr) ha creato, il livello di scrittura e narrazione con cui interagisci, il gruppo di cui abbiamo fatto parte. È divertente. È il tipo di lavoro in cui vuoi venire sul set anche quando non devi lavorare, lo dai solo per riuscire a stare con queste persone, per le nuove amicizie, per guardare l’arte che sta prendendo forma davanti a te. Quel tipo di amore per il tuo lavoro è un lusso che non tutti riescono a sperimentare nella loro vita. C’è solo gratitudine da parte mia”.  

Una curiosità personale: com’era il tuo rapporto con i professori quando eri piccola?

“Direi che era ok”, dice. “Ho cambiato spesso scuola e ho sempre dovuto fare amicizia con i miei insegnanti perché i miei voti non erano molto buoni e non consegnavo mai i compiti in tempo. Quindi avevo dei buoni legami, direi molto vicini. Era per farmi perdonare riguardo ai miei compiti, che a volte arrivavano o sotto forma di una canzone, o di una torta”. In attesa di ammirarla in Asteroid City, la Hawke è già pronta ai ulteriori passi, il secondo lavoro da regista di Bradley Cooper, Maestro, il biopic sulla figura del direttore d’orchestra Leonard Bernstein, dove è una delle figlie, Jamie, e successivamente in Wildcat, diretta dal padre, a impersonare la scrittrice americana Flannery O’Connor.

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   
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