Tiscali.it
SEGUICI

Gael Garcia Bernal sale sul ring con la serie "Maquina": "Adesso prendo a pugni la vita"

L'attore messicano, eletto tra i 100 volti più influenti del mondo, torna con ' una serie sulla boxe prodotta con l'amico Diego Luna.

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   
Loading...

Ambasciatore rivoluzionario del cinema latinoamericano, una delle voci e testimonianze più autorevoli, al punto che nel 2016, la prestigiosa rivista americana Time Magazine lo ha eletto tra i 100 volti maggiormente influenti del pianeta. Gael Garcia Bernal sa sorprendere, per discrezione e passione, neanche si accorge di essere ormai un punto di riferimento globale. Ce lo dimostra con assoluta semplicità, quando lo incontriamo all’ultima Festa del Cinema di Roma, era già successo alla scorsa Berlinale, grazie al film di Piero Messina, (il futuristico Another End, ndr).  

Boxe e riscatto in Maquina, il pugile, la serie-evento in onda su Disney+.

L’occasione è la serie girata in latino, prodotta e interpretata da lui stesso, insieme all’amico di sempre, Diego Luna, col quale hanno fondato tempo fa la casa di produzione La corriente del golfo. Qui è Esteban “La Máquina” Osuna, un pugile, trovatosi ad un punto morto della sua carriera dopo una pesante sconfitta. In aiuto c’è il manager e migliore amico Andy Lujan (Diego Luna appunto) determinato a riportarlo in ai vertici. Ma proprio quando tutto sembra scritto, e in risalita, un’organizzazione criminale si ripresenta. La posta in gioco di questa rivincita diventa una questione di vita o di morte, di vincere o perdere, ma anche una sfida divisa tra i suoi demoni personali e il proteggere la sua famiglia, compresa l'ex moglie Irasema, una giornalista che si trova (forzatamente) in rotta di collisione con il lato oscuro del mondo della boxe. “È un progetto che abbiamo messo insieme”, ci racconta. Mi ci posso trasportare nel momento stesso in cui abbiamo avuto l'idea, con le intenzioni, con le sfide, molti fattori che sono lì ora che la serie è finita, posso vedere la curiosità iniziale e l'eccitazione che abbiamo avuto. Sento di essere davvero grato di tutto, felice del risultato e incredibilmente curioso di vedere cosa penserà la gente quando lo vedrà. Mi sono divertito moltissimo a godermi il risultato, l'esperienza, intendo, a sentire ciò che dice la mia famiglia, o i miei amici, o anche le critiche”.  

Sensibilizzazione, arte e creatività: Ambulante, il progetto nato nel 2005

Quando glielo ricordiamo, si emoziona. Le parole chiave sono “scoprire, condividere, trasformare il mondo”. Parliamo di Ambulante, un progetto itinerante, fondato sempre con Luna, per portare il documentario d’autore nelle aree più povere e remote del Messico, lui, che di quel paese è ormai uno testimoni fuori dal confini. Per Bernal il cinema non è solo “politica”, significa recuperare memoria, creare un orizzonte comune per il futuro. “Ambulante è un mantra, in un certo senso, riassume l'espressione artistica che siamo, e parlerò a nome anche di Diego perché sono sicuro che anche lui prova la stessa cosa, e che in un certo senso vogliamo. Abbiamo sempre pensato a questa forte curiosità di scoprire, portandola in un luogo dove poter trovare una logica attorno ad esso o a un corpo e lì condividere. Speriamo sempre in una trascendenza di ciò, in qualcosa che sfidi il tempo, che continui e viva. Questa è trasformazione. C'è qualcosa, sì, forse un esercizio intellettuale, forse un esercizio sociologico, ma è anche un po' spirituale perché in un certo senso, con l'espressione artistica, non si sa mai”.  

Una carriera nata per caso: “Non ho mai pensato di fare film”

Nel 2000 Bernal debuttava in Amores Perros, e poco dopo già si confermata in Y tu mamá también, pellicole dirette rispettivamente da due futuri mostri sacri del cinema internazionale, Alejandro González Iñárritu e Alfonso Cuarón, 9 Oscar in totale per entrambi, vinti in anni recenti. Da lì è stato trasversale, iconico, monumentale, mai scontato. Basterebbe rivedere I diari della motocicletta, in cui vestiva i panni di Che Guevara, o La mala educación di Almodóvar, per non parlare della collaborazione con Pablo Larraín, fenomeno del cinema cileno, oggi altro regista di culto. Regista, pure di alcune puntate di un’altra sua serie di successo, Mozart in The Jungle, Bernal fa un bilancio.

“Ho scoperto tante, tante, cose di cui un giorno potrò scrivere”, ci svela. “Ma penso che la cosa che ho, solo per citare una delle tante cose che mi sono piaciute di più, è che i film sono stati per me un nuovo mezzo arrivato nella mia vita e mi sentivo come se lo avessi scoperto. Non ho mai pensato di fare film, era qualcosa di così lontano dalle prospettive o dalle possibilità di quando sono cresciuto, era così fuori dalla mia portata. Quando mi è arrivato tutto questo, ho sentito che stavo scoprendo un nuovo percorso verso qualcosa di molto più astratto in un certo senso, ma ero in grado di incorporare molte cose, e giocare con esse. È come avere un nuovo tavolo, con nuova argilla, e mettere le cose insieme. Penso che una delle cose che mi è piaciuta di più, è che mi ha permesso di soddisfare anche una curiosità innata che avevo, è stata quella di viaggiare, conoscere persone e luoghi. Questo è qualcosa che sentivo di scoprire continuamente, viaggiare, conoscere più persone e lavorare in posti diversi, e tutto il resto. È quasi un sogno. È meraviglioso”.

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   
Speciale Sanremo 2024
I più recenti
Gene Hackman, 95 anni, e la moglie Betsy Arakawa, 64, in un fotogramma video di X ripreso dall'Ansa
Gene Hackman, 95 anni, e la moglie Betsy Arakawa, 64, in un fotogramma video di X ripreso dall'Ansa
Maria Cristina Maccà, la sua Mariangela Fantozzi e a destra, la versione di Plinio Fernando (da...
Maria Cristina Maccà, la sua Mariangela Fantozzi e a destra, la versione di Plinio Fernando (da...
Gli Skiantos: Dandy Bestia è quello a destra, al centro Freak Antoni
Gli Skiantos: Dandy Bestia è quello a destra, al centro Freak Antoni
Betsy Arakawa e Gene Hackman fotografati in auto negli anni Novanta (Shutterstock)
Betsy Arakawa e Gene Hackman fotografati in auto negli anni Novanta (Shutterstock)
Le Rubriche

Andrea Giordano

Docente universitario, dopo 8 anni allo Ied Como, oggi insegna Cinematografia...

Emanuele Bigi

È cresciuto con la passione per il cinema che non lo ha mai mollato. È autore...

Cinzia Marongiu

Direttrice responsabile di Milleunadonna e di Tiscali Spettacoli, Cultura...

Maria Elena Pistuddi

Nata a Roma nel 1970, si è laureata in Scienze Politiche nel 1994. Dopo...

Laura Rio

Giornalista professionista, si occupa di spettacoli e televisione. Per anni...

Camilla Soru

Cagliaritana, studi classici, giornalista pubblicista, ha intrapreso la carriera...

Cristiano Sanna Martini

In passato ha scritto per L’Unione Sarda, Il Sole 24 Ore, Cineforum, Rockstar...