"Il porno è liberta, il problema dell'Italia sono certe madri e le femministe"
Togliere l'aura di peccaminosità mortifera al sesso. Spiazzare gli uomini e mettere in discussione le donne. La missione di Valentina Nappi. Ad ogni costo
A ventisei anni l'attrice hard Valentina Nappi non è cambiata di un grammo rispetto a quando era una liceale adolescente. Con l'idea di vivere una sessualità libera, esplicita, senza remore culturali, religiose o dovute alla pressione del posto in cui è cresciuta. I contraccolpi ci sono stati: il dialogo con la madre si è interrotto, sono arrivate minacce di morte dai compaesani, ma lei prosegue imperterrita con uno stile di vita che è anche una missione. Togliere l'aura di peccaminosità mortifera, di pratica dannosa che separa i generi, al sesso. Una come lei in Italia non c'è mai stata prima. Non ha l'approccio sovversivo ma giocoso di Cicciolina e nemmeno quello morbido-chic di Moana. E' diretta, sfrontata, non ci tiene ad essere rassicurante. Come non ci tengono le sue sodali, il collettivo tutto femminile delle Ragazze del porno. Perché parte dal punto di vista che chiunque abbia diritto a fare sesso come e con chi vuole, senza altre preoccupazioni. In qualsiasi momento se ne abbia voglia. Le femministe non la amano, ricambiate. E neanche il filosofo Diego Fusaro, che l'ha apostrofata come utile idiota al servizio del capitale, prendendosi per tutta risposta un articolo di Valentina dal titolo che più diretto non si potrebbe. Pubblicato nientemeno che su MicroMega, rivista di dibattito e approfondimento culturale su temi alti. Motivo per cui molti sono rimasti sconvolti dalla scelta della Nappi come editorialista.
Valentina, dunque è colpa di un certo femminismo se il sesso in Italia è diventato sporco e, in qualche modo, triste?
"Non solo, però ha contribuito. Il fatto è che in Italia, specie nell'ultimo periodo, non abbiamo mai avuto un movimento femminista pro-sex. Nel senso che il femminismo alla Se non ora quando tende ad evidenziare e amplificare le differenze e le distanze tra uomo e donna. Si cerca la parità ma senza rinunciare ad una sorta di privilegio dovuto al fatto che si è femmine. Questo sottolinea i ruoli e mette muri nel dialogo tra le parti. Ecco perché questo Paese ha ancora problemi ad accettare donne di potere, ad ascoltare un discorso fatto da una donna impegnata in politica, magari bella, che per questo motivo viene svalutata e trattata da scema. Poi c'è il problema delle madri, che cinquant'anni fa come oggi in massima parte insegnano alle figlie ad essere sessualmente represse. E' come se l'utero femminile finché è compreso nel ruolo della procreazione, della figura di mamma, dovesse porsi dei limiti rigidi. Quando i figli sono cresciuti e si è over 40, ecco che in giro è pieno di donne mature che vorrebbero scatenarsi sessualmente. Siamo indietro, molto indietro, anzi direi che in Italia su questi temi bisogna proprio partire da zero".
Quindi secondo le la parità dei sessi passa attraverso quali esperienze?
"Vorrei la parità di sesso e le quote rosa in tutte le categorie, fra gli ingegneri come fra i muratori. E che le donne imparassero a fare sesso quando vogliono, esattamente come gli uomini, smettendola col tormentarsi con sensi di colpa e pensando a godersela. Sesso come divertimento, insomma. Senza pensare se ti conviene, se è troppo presto, né far finta che uno non ti voglia portare a letto, quando è evidente che ti ha invitata a stare assieme una sera per arrivare proprio a quel risultato. Perché non starci allora? Per paura di rompere l'impostazione di una educazione ipocrita? Ho amiche che per via del dogma della verginità hanno avuto la loro prima esperienza a 25 anni. Tardissimo. Prima si comincia meglio è".
Qualche giorno fa la sua ormai ex collega Elena Grimaldi ci ha detto che il mestiere di attrice hard è duro e può essere traumatico. Lascia segni emotivi e rende difficile rifarsi una vita quando si smette. E' d'accordo?
"Ha ragione nel senso che se non sei una caratterialmente molto forte è difficile resistere agli insulti quotidiani dei benpensanti. Io già a scuola avevo le stesse idee di ora. La mia libertà sessuale veniva prima di tutto, per questo ho avuto a lungo difficoltà ad avere un fidanzato. Ma preferivo così, stare sola ma poter andare con chi volevo. Non ho problemi ad essere controcorrente e vivo il mestiere sul set nello stesso modo. E' triste che uno che fa film porno in Italia venga segnato a vita, fa capire quanto è indietro questo Paese".
Le pressioni e le minacce che ha subito lei stessa non è che l'hanno spinta a usare il sesso come rivalsa, come mezzo per manifestare la propria rabbia?
"No, posso anche arrabbiarmi ma non uso il sesso per sfogare quel sentimento. Non c'è modo peggiore e più triste di farlo. Davvero pessimo".
Come è nata la sua collaborazione su MicroMega?
"Semplicemente, qualche mese fa ho fatto due interviste con Maria Latella in seguito alla quale è venuta l'idea di prendere le distanze dalle femministe stile Se non ora quando. Il mio è uno spazio libero, senza censure, dove parlare anche di politica e filosofia. E di sesso, certo. Dipende da quel che voglio scrivere".
Quindi ai medici, ai sessuologi che dicono che la pornografia tende a rendere gli uomini brutali ed egoisti verso le donne, e che può paradossalmente portare all'impotenza, come illustrato in alcuni studi scientifici, che diciamo?
"Esistono molti studi che dimostrano il contrario. E' che si tende a citare solo casi di persone che avevano già problemi e non li hanno certo risolti con il ricorso alla pornografia. Magari sono tre casi ma se ne parla moltissimo. Come si parla in termini allarmistici dell'anoressia, ignorando che nel mondo c'è molto più spesso il problema dell'obesità. O a proposito di alcune reazioni allergiche ai vaccini o al cioccolato. E' una questione di sottolineatura".
Questa sua sessualità così sbrigliata le permette di avere una vita di coppia soddisfacente?
"Sono fidanzata da cinque anni, credo di aver avuto la fortuna ma soprattutto l'intelligenza di trovare un ragazzo che capisse come sono fatta. Non bisogna mentire a se stessi, come fanno qualche volta anche miei i colleghi del porno, che dopo un po' smettono per farsi una famiglia e in qualche modo normalizzarsi. Se ti piace fallo e non pentirti. Io sono così, da sempre".
Come è una sua giornata tipo?
"Non c'è ma posso descrivervi una mia media giornata lavorativa: sveglia presto, trucco e parrucco e poi via sul set hard. Dove sto fino a dodici ore. E' intenso e stancante. Per questo molte italiane non fanno questo mestiere".
E' una questione di soldi? Siccome si guadagna bene, allora ci si butta a capofitto in questa professione?
"Ora che i soldi sono meno di prima, se non ti piace e ti diverte, se badi solo ai soldi, giri al largo".