Aperto il testamento della Lollobrigida: ecco a chi va il patrimonio dell'attrice
Da quanto si apprende metà del patrimonio dell'attrice andrà al figlio Andrea Milko Skofic e l'altra metà ad Andrea Piazzolla, suo ex segretario e factotum. "Non prenderò un soldo"
E' stato reso noto il testamento Gina Lollobrigida, morta nei giorni scorsi a Roma all'età di 95 anni.
Chi sono gli eredi designati
In base a quanto si apprende la grande attrice, così come permesso dalla legge, ha destinato metà del suo patrimonio al figlio Andrea Milko Skofic e l'altra metà ad Andrea Piazzolla, suo ex segretario e factotum.
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"Una sorta di figlioccio"
Piazzolla - ricorda il Corriere della Sera - era diventato per la Lollo, negli anni, una sorta di figlioccio: vivevano insieme dal 2015 e pur non essendo un parente lui accudiva la diva nella quotidianità e l’accompagnava agli eventi mondani, nelle uscite pubbliche e durante le cene o i pranzi con la cerchia di amici dell’attrice.
"Non prendo un soldo, tutto al trust"
"Non prenderò neanche un centesimo" dell'eredità lasciata da Gina Lollobrigida: "ho già detto che desidero che la mia parte sia messa a disposizione per quello che sono i suoi desideri. Quindi anche questa mia parte sarà messa all'interno del trust" che ha voluto per promuovere le sua attività. Lo ha detto a La vita in diretta, su Rai 1, Piazzolla auspicando che altrettanto faccia il figlio dell'attrice, Milko Skofic. Lo riporta l'Ansa.
"Visto che la volontà di Gina è molto chiara e che desiderava non lasciare nulla al figlio, - scrive l'Ansa - quello che gli chiedo è di rispettare la volontà della mamma e di mettere anche la sua metà" nel Trust fiduciario che secondo le volontà dell'attrice dovrà portare avanti le sue opere, dice Piazzolla. "Io il dolore di Milko non l'ho visto" dice ancora parlando degli ultimi giorni dell'attrice e della sua morte. "Gli era stato consigliato di chiedere scusa alla madre e lui ha risposto di non dover chiedere scusa a nessuno" invece, dice concludendo la sua intervista, "io sono qui perché cerco di difendere una persona che in questo momento non ha più la possibilità di farlo e di parlare. Io faccio quello che avrebbe dovuto fare un figlio e lo farò sempre. Guai a chi me la tocca!".