"Per un pugno di dollari" torna nelle sale insieme al film da cui fu copiato. E per cui Leone pagò un sacco di soldi
Restaurato e di nuovo al cinema dal 16 settembre, assieme a Yojimbo di Kurosawa. Che fece causa e ottenne risarcimenti per anni. La storia, i retroscena
"Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto". 12 settembre 1964, sessant'anni fa. Se ancora pronunciamo a memoria e col senso del mito le battute dei protagonisti di Per un pugno di dollari è perché da quel momento in poi nel cinema niente è stato più lo stesso. E' nasceva quello che dapprima con ironia sprezzante, poi con tono riverente è sorpreso, fu battezzato come Spaghetti Western. In occasione dei 60 anni del film che ha rivelato al mondo la maestria di Sergio Leone, Per un pugno di dollari torna nelle sale dal 16 settembre in versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, e ci torna apposta con il film da cui è stato accusato di essere copiato, Yojimbo - La sfida del samurai di Akira Kurosawa. Fatto per cui Leone fu accusato di plagio e dovette evitare causa e processo sborsando un mucchio di soldi. Andiamo con ordine.
Video
Il samurai con la pistola, tre anni prima dello sconosciuto Clint
Prima dell'uscita di Per un pugno di dollari, girato nell'Almeria spagnola brulla e selvaggia come certe regioni del West ma molto più a buon mercato dei set americani, Sergio Leone era un misconosciuto regista figlio d'arte (il padre Vincenzo Leone, in arte Roberto Roberti era stato attore regista nel periodo del muto) che si era fatto le ossa su grandi set (sua la direzione di un'unità nella corsa delle bighe del celebre Ben Hur) e aveva esordito con un film epico, tronfio e non particolarmente fortunato, Il colosso di Rodi. Nel 1961 usciva al cinema Yojimbo, e oltre che un grande successo, per Leone e il suo staff fu una folgorazione. Dentro c'era tutto quello che al giovane regista romano interessava: un eroe solitario e misterioso, la lotta fra due poteri in un piccolo centro abitato, la furbizia di giocare col potere per costruirci dentro i propri interessi, e soprattutto un lavoro sull'immagine, le pose, le inquadrature, meraviglioso e suggestivo. Che Leone copiò alla grande.
Photogallery
Sergio Leone: 30 anni senza il maestro. L'omaggio
L'esordio a Firenze, il grande successo, le minacce di Kurosawa
Girato in economia usando gli arredi rimasti sul set dopo il termine della lavorazione di un altro film Per un pugno di dollari esordì al cinema in Italia il 12 settembre 1964, tre anni dopo il film di Kurosawa, a Firenze. Il successo fu immediato, inaspettato, incredibile. Mai visto niente del genere, mai visto un western così. Mai ascoltate musiche come quelle di Ennio Morricone, con i colpi di frusta, i rintocchi di campana, le voci usate in modo particolare, il fischio, le chitarre alla Shadows, laddove il modello di colonna sonora per i western fino a quel momento era il tema epico, tutto archi e orchestra, dei Magnifici sette. Nessuno aveva visto prima il giovane e misconosciuto protagonista, quel bellissimo indolente dagli scatti felini di Clint Eastwood che aveva girato solo Rawhide, un telefilm negli Usa, e non fumava, dovendo sorbirsi il sigarillo che gli aveva ficcato in bocca Leone per tutta la lavorazione: "A Clint, er sigaro è il vero protagonista, che facciamo, eliminiamo proprio quello?". Mai visto un cowboy vestito così, con cappello da damerino, poncho, pistola che appare e scompare da sotto quello. Come accadeva in Yojimbo, dove a un certo punto uno dei samurai estrae dal kimono una seicolpi. La risonanza che ebbe il film fu tale che Kurosawa contattò Leone, minacciando di fare causa per plagio. Il regista romano dovette risarcire per anni e riconoscere a quello giapponese il 15% degli incassi mondiali. Akira Kurosawa disse poi che aveva guadagnato di più dalla ricomposizione di quella causa che da qualsiasi altro suo film girato prima e dopo.
Differenze fra Per un pugno di dollari e Yojimbo
Leone e i suoi collaboratori non mancarono di far notare come la storia del samurai scaltro che si batte sfruttando l'odio fra due famiglie di padroni, si trovava già ma con ambientazione differente in Piombo e sangue, romanzo di Dashiell Hammett che viene ritenuto il genitore assoluto della narrativa hard boiled. E che anche Arlecchino servitore di due padroni, di Goldoni, capolavoro della commedia dell'arte, aveva già tutti gli elementi di Yojimbo. La Toho film non volle sentire ragioni ma accettò il "patteggiamento". Leone commentò: "Kurosawa ha agito come scaltro uomo d'affari, ha fatto quello che doveva fare. Io lo ammiro come regista". Fra i due film esistono differenze ma molte similitudini. L'ingresso nel villaggio desolato dell'eroe misterioso e disilluso, i silenzi, la polvere, le attese cariche di tensione prima dei duelli. La differenza è nel tono: più ironico ed epico quello giapponese, molto più cinico e disincantato quello italiano. Entrambi furono grandissimi successi. Tanto che Leone girò poi Per qualche dollaro in più e Kurosawa Sanjuro. Replicando quel successo ora riportato nelle sale dall'iniziativa de Il cinema ritrovato.