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Parthenope, "E' fatto di acqua e sale": chi è e che cosa rappresenta il figlio del professore

Il significato simbolico di un personaggio enigmatico, che travolge emotivamente lo spettatore e pone divese domande

di Tiscali Spettacoli   

Paolo Sorrentino ci regala un'altra perla cinematografica con "Parthenope", un film che, come un mosaico, compone un affresco colorato e complesso della città partenopea. Tra i tanti elementi che arricchiscono la narrazione, uno in particolare cattura l'attenzione dello spettatore: il figlio del professore Marotta (interpretato dal bravissimo Silvio Orlando), un personaggio avvolto nel mistero e carico di significati simbolici. Il ragazzo (interpretato da Alessandro Paniccia) descritto come un "bambino nel corpo di un gigante", è molto più di una semplice comparsa. La sua presenza, inizialmente celata e poi rivelata con grande effetto, diventa il fulcro attorno al quale ruotano diverse tematiche cruciali del film.

Perché rappresenta un simbolo della città

Il figlio del professore può essere interpretato come una metafora stessa di Napoli. Come la città, il ragazzo è complesso, contraddittorio, pieno di vita e di fragilità. La sua condizione fisica, che lo rende diverso dagli altri, riflette la peculiarità e l'unicità di Napoli, una città che si distingue per la sua storia millenaria, la sua cultura vibrante e il suo carattere forte e passionale.

Il legame con Parthenope

Il rapporto tra il figlio del professore e Parthenope, la protagonista, è profondo e simbolico. Entrambi sono figure marginali, in qualche modo "diversi", che cercano di trovare il proprio posto nel mondo. La loro connessione è un'allegoria del legame indissolubile tra l'individuo e la sua città, tra la parte e il tutto.

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Il significato di "È fatto di acqua e sale"

La frase pronunciata dal professore Marotta, "È fatto di acqua e sale", è una delle più evocative del film. L'acqua e il sale sono elementi fondamentali della vita, ma anche simboli di trasformazione e di sofferenza. In questo contesto, essi evocano la complessità dell'esistenza umana e la bellezza malinconica della città di Napoli.

Un'interpretazione aperta

Il regista napoletano, come suo solito, lascia anche ampio spazio all'interpretazione personale. Il significato del figlio del professore può essere declinato in molti modi, a seconda della sensibilità di ciascuno. Potrebbe rappresentare il anche passato che grava sul presente, l'innocenza perduta, la speranza di un futuro migliore.

Perché colpisce lo spettatore

Di certo, il figlio del professore è un personaggio che rimane impresso nella mente dello spettatore. La sua presenza aggiunge un ulteriore livello di profondità al film, invitandoci a riflettere sulla natura della città, sull'identità individuale e sul rapporto tra l'uomo e il mondo che lo circonda. "Parthenope" è un'opera che va oltre la semplice rappresentazione di una città, diventando un'esplorazione dell'animo umano e delle sue contraddizioni.

di Tiscali Spettacoli   
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