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Palma d'onore e standing ovation per Meryl Streep. Quando le dissero: "Sei troppo brutta per recitare"

L'attrice all'apertura di Cannes: "Se sono qui è perché non vi siete stufati di me, a 40 anni pensavo che la mia carriera fosse finita". Il ritratto

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   

Cannes 2024 parte col botto, con la celebrazione del più grande talento legato alla recitazione e al cinema. Nella cerimonia d'apertura del festival (14-25 maggio) la kermesse si inchina a Meryl Streep, 75enne regina della settima arte. La prima festa è tutta per lei che riceve la Palma d'onore alla carriera, e lei come una regina gentila arriva tutta vestita di bianco di fronte alla standing ovation. A fianco a lei c'è una collega eccellente, Juliette Binoche che le consegna il riconoscimento e dice: "Ti adoriamo, sei un tesoro internazionale, con te è cambiato il modo di raccontare le donne al cinema". 

Lacrime, commozione e il momento più duro della sua carriera

Di fronte a questa accoglienza, Meryl Streep si è prima schermata, fingendo di voler andar via, poi si è messa a fare qualche passo di danza in segno di festa. Poi si è rivolta alla Binoche: "Non sai che gioia aver saputo che saresti stata tu a presentarmi. Sono diventata folle, rapita e ho pianto nel vederti nei panni di Coco Chanel e nel finale di Il gusto delle cose". Ventuno nomination agli Oscar, vincitrice di tre (una come migliore attrice non protagonista per Kramer contro Kramer, due come migliore protagonista per La scelta di Sophie e The Iron Lady) da qualche decennio Meryl Streep è il paradigma e il punto di riferimento di tutte le attrici di cinema. Nel suo discorso di ringraziamento ha ricordato la sua agente Camille Cottin e il suo parrucchiere di fiducia, che debuttò in un set di Bergman e che le cura il look "da cinquant'anni". Ma non è stata tutta rose e fiori la vita della Streep: "Quando arrivai a Cannes con Un grido nella notte (1988, quasi 36 anni fa, ndr) non avevo ancora 40 anni e credevo che la mia carriera fosse finita, ero già madre di tre figli. Se sono ancora qui è perché voi cinefili non vi siete stufati di me, e grazie alle persone con cui ho lavorato, fra cui la presidentessa Greta Gerwig".

Bocciata sul set di King Kong: "Troppo bruttina per recitare"

Nel momento della massima celebrazione di una carriera davvero unica, tornano alla mente le parole di una decina d'anni fa della Streep, quando raccontò un'umiliazione subita sul set. Si girava il King Kong nuova versione, quello diretto da John Guillermin e poi interpretato da Jessica Lange. Meryl Streep si presentò ai provini per il ruolo di protagonista. In tv ha raccontato: "C'è una mia foto in cui sto tornando da quel provino in cui mi venne detto: sei troppo brutta per questa parte (pare che fossero state parole del produttore Dino De Laurentiis, ndr)". Lei reagì e rispose: "Spiacente che tu pensi che io sia troppo brutta per il tuo film, ma la tua è solo un'opinione in un mare che ne contiene migliaia. Andrò a cercarmi un mare più gentile". Un disprezzo simile avrebbe distrutto facilmente una carriera, fatto a pezzi l'autostima. Streep rispose e si rimboccò le maniche. Poco dopo Robert De Niro la vide a teatro, restò sbalordito: "Tu sei la perfezione". E fece di tutto per averla nel Cacciatore, vero esordio cinematografico di Meryl. Da allora tutto il mondo sa com'è andata. 

 

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
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In passato ha scritto per L’Unione Sarda, Il Sole 24 Ore, Cineforum, Rockstar...