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"Mio Dio, ma che cos'è?" Megalopolis; la follia da 120 milioni in cui Coppola rischia di perdere tutto

A 85 anni il maestro del cinema si gioca davvero tutto nel far avverare il sogno di una vita. Un film unico, mal capito dalle major e terrore dei piccoli

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
Coppola sul set (dalla pagina Imdb), Adam Driver nei panni del 'Cesare' protagonista del film e un bozzetto di scena di Megalopolis
Coppola sul set (dalla pagina Imdb), Adam Driver nei panni del "Cesare" protagonista del film e un bozzetto di scena di Megalopolis

Nessuno voleva veramente farlo, non i grandi studios terrorizzati dall'idea di doverci mettere così tanti soldi. Non quelli piccoli, coraggiosi e indipendenti, affascinati dal progetto di un film incredibile ma impossibilitati di trovare la cifra chiesta dal regista. E se quel regista è Francis Ford Coppola, non ci sono mezze misure: quando crede davvero in qualcosa che fa ci spende tutto quello che ha. Megalopolis è un progetto che Coppola, uno dei giganti della settima arte, coccola e coltiva da decenni. Per Megalopolis ha stretto i denti, accettando lavori minori e in cui la sua mano d'autore fosse meno evidente (Jack, Tetro, Dracula, L'uomo della pioggia) per mettere da parte i soldi e realizzare la sua ultima follia. Un mostro da 120 milioni di dollari, un film come non ne è stato girato nessun altro. Per le immagini che contiene, per la storia visionaria che racconta. 

L'unica immagine ufficiale di "Megalopolis" diffusa finora

E' l'all in di Coppola

Tutto o niente, in questa impresa l'autore della trilogia del Padrino, di Apocalypse Now, del flop epocale Un sogno lungo un giorno e di La conversazione ha messo 120 miioni di patrimonio personale. E' il suo all in su quel grande tavolo da poker che è il cinema, il mondo dello spettacolo, che non guarda in faccia a nessuno ed è capace di trascinarti nella polvere anche quando sei un grandissimo. Di più, il papà cinematografico di don Vito Corleone e del Colonnello Kurtz ha 85 anni, l'età in cui di solito stai nella poltrona della tua faraonica casa a goderti le Palme d'oro e gli Oscar vinti in una carriera da maestro dell'arte. Lui no, rimette in gioco tutto. Hollywood lo conosce bene, fu lui a resistere a tutto e a tutti mentre lavorava al primo Padrino, insistendo per avere l'odiatissimo Marlon Brando sul set e schivando minacce di licenziamento quotidiane, fino a confezionare uno dei film più belli e citati della storia del cinema. Fu Coppola ad aiutare, come sceneggiatore o produttore, i suoi grandi amici di sempre agli esordi dei loro percorsi cinematografici. La banda formata da lui più Scorsese, De Palma, Milius, Malick, Lucas, Spielberg che negli anni Sessanta-Settanta ha rivoltato il cinema come un calzino e collezionato premi, incassi miliardari ma anche battute d'arresto dolorosissime. 

La congiura di Catilina e l'apocalisse di Francis

Altre due volte Francis Ford Coppola si è fatto malissimo. La prima uscendone trionfatore, la seconda finendo a pezzi. Era la fine degli anni Settanta quando la lavorazione di Apocalypse Now (per molti il film di guerra più bello di sempre) lo vide perso in Cambogia fra budget sforati, tempi infiniti, tifoni che distrussero il set, infarti che rischiarono di uccidere il protagonista Martin Sheen, un Brando appesantito e impreparato che arrivò sul set a peso d'oro non sapendo cosa fare. La stampa che lo irrideva. Poi il film uscì ed è diventato un capolavoro senza tempo. Il passo successivo fu Un sogno lungo un giorno, ovvero la follia di rappresentare una storia d'amore a pezzi come una sorta di musical sperimentale, con inquadrature mai viste. Trascinò nella polvere Coppola e lo riempì di debiti. Ci risiamo, come lui stesso ha detto: "Megalopolis è la mia apocalisse".

17 maggio 2024, quando tutto verrà svelato

Un film enorme che immagina una New York ridotta a pezzi da una catastrofe e la lotta fra un novello Cesare (Adam Driver) per immaginare da capo la città, la vita in essa, la comunità, alle prese con le resistenze dei vecchi potenti e con l'amore per una donna che strazia il cuore. Il regista dice di essersi ispirato alla congiura di Catilina, quando il politico romano si scontrò con il Senato per prendersi tutto il potere, e ne uscì sconfitto dopo uno scontro durissimo in particolare con Cicerone. Di Megalopolis si sa pochissimo, registi come Steven Spielberg e Spike Lee che ne hanno visto una parte del girato, se ne sono detti ammirati, spiazzati, affascinati. Gli studios lo hanno respinto come "inguardabile e triste" ma Coppola ha completato la lavorazione e trovato una distribuzione. Lo si vedrà a Cannes, ha un cast stellare con Nathalie Emmanuel, Giancarlo Esposito, Aubrey Plaza, John Voight, Dustin Hoffmann. Ed è la definitiva scommessa con la vita di Coppola. Il 17 maggio 2024 tutto verrà svelato. 

Leggi anche: "Maria, Bertolucci, Ultimo tango e lo stupro sul set. Il film che preoccupa Cannes"

 

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