"Voleva il nudo frontale sul set, ecco cosa proposi io": Kidman, il genio del cinema e quel film estremo
Nel 1999 usciva con grande successo Eyes Wide Shut di Kubrick. Snodo nella carriera dell'attrice, messa di fronte a scelte fondamentali. Una lezione
Sesso è potere. Sempre, in fin dei conti. E lo è certamente in tutti gli ambienti di lavoro, altrimenti non saremmo di fronte a una nuova ondata di rivendicazioni per la dignità personale (soprattutto quella femminile, la più ferita), di denunce, processi e di racconti risentiti e scandalizzati. In questo scenario torna utile la lezione di Nicole Kidman, già diva di prima grandezza quando Stanley Kubrick, genio assoluto del cinema il cui solo nome intimidiva gli attori più quotati, chiamò lei e l'allora marito Tom Cruise sul set di Eyes Wide Shut. Film elegante ed estremo sul rapporto fra sesso, immaginario, ossessioni e potere. Estremo per come mostra certe situazioni, alcune delle quali comprendono il nudo esplicito. La Kidman si trovò così subito di fronte alla scelta più rischiosa della sua carriera.
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Nicole Kidman: le immagini
Il corpo parla, l'uso che ne facciamo pure
Al New York Times, Nicole Kidman ha raccontato l'aspetto centrale del suo rapporto di lavoro con l'immenso Kubrick sul set di quello che sarebbe stato l'ultimo film del regista, morto poco prima del lancio mondiale. Eyes Wide Shut è stato il più grande successo commerciale di Stanley Kubrick dopo 2001: Odissea nello spazio. Ecco perché focalizzare le riflessioni su quel che avvenne all'epoca aiuta ad ampliare il proprio punto di vista sul confronto fra sessi e diritti. "Mi disse che voleva scene di nudità integrale e frontale da me - ha raccontato l'attrice - e la prima reazione fu...aahhh, non so". L'attrice chiese di avere parte del controllo delle scene e con Kubrick raggiunsero un accordo fondamentale: "Fu messo nel contratto. Lui mi avrebbe mostrato le scene prima che diventassero pubbliche, potevo averne il controllo finale condiviso. Così mi sentii completamente al sicuro. Non dissi di no a nessuna di quelle scene. Volevo essere certa di non stare lì nuda con tutti gli altri a fissarmi e ridere di me".
Esplorare intensamente, ma con pieno consenso
La Kidman ricorda ancora oggi l'esperienza con Kubrick come una delle fondamentali della sua carriera, e la ricorda come faticosa e intensa ma positiva proprio per il modo in cui lei e il regista si regolarono sul set: "La sessualità è come chiusa in una scatola e noi fatichiamo ad averci a che fare. Io sono felice di esplorarla, ma ho bisogno di un posto sicuro, di una strada in cui mi sento a mio agio per poterla percorrere. Se è così, andrò fino in fondo con te. Ma non voglio sentirmi esposta e costretta. Amo la relazione fra attore e regista: quando è pura, è qualcosa di squisito".
Tutta la potenza di un ultimo atto
Eyes Wide Shut fu in più modi un film "terminale". Mise in evidenza e in scena tutte le tensioni già presenti nella coppia Kidman-Cruise, che infatti di lì a poco esplose. Fu l'ultimo atto di Kubrick. Scandalizzò molti per la scena dell'orgia nella villa del potere, al contempo esplicita ma stilizzata e fredda, come a dire che il sesso manipolato dal potere non vibra di alcun genuino calore umano. E lascia una grande lezione in tempi di #MeToo: si può fare una eccellente carriera senza sottomettersi a ricatti sessuali e abusi che sconfinano nello stupro. Come conferma il caso di Angelina Jolie: attrice che si oppose alle richieste di Weinstin ed è diventata lo stesso un mito. Di quante di quelle che hanno ceduto o si sono lasciate sopraffare da paura, coercizione e perfino complicità col produttore si può dire lo stesso?