Il sequel del Gladiatore, nato fra i disastri e con l'attore morto sul set. Poi solo il trionfo
Ventitre anni fa Ridley Scott e Russell Crowe erano gli unici a credere in un kolossal che nessuno capiva e che ebbe mille problemi. Ora c'è il seguito
La notizia è che il secondo film si farà e che Ridley Scott, regista e produttore, è stato impegnato anche di recente in una serie di sopralluoghi per decidere dove girare. E fra le location delle prossime riprese c'è anche Roma. Sono trascorsi 23 anni dall'uscita nelle sale del Gladiatore, dopo una lavorazione tribolatissima e di fronte a prime reazioni che trattavano il film con Russell Crowe come una trashata tutta spadone e frasi altisonanti completamente fuori di senso e dal tempo. Proprio il tempo ha detto quanto avesse ragione Scott a interstardicisi: grande successo al box office, vincitore di cinque Oscar, ll Gladiatore è diventato uno dei film più citati e apprezzati degli anni Duemila. Ora il sequel è realtà e va in produzione con una importante novità: a interpretare il nuovo gladiatore è Paul Mescal, molto apprezzato nella serie tv Normal people.
Il nipote del tiranno omicida
Nel seguito del Gladiatore, Mescal interpreta Lucius, figlio di Lucilla (interpretata da Connie Nielsen) scampato alla furia incestuosa verso la sorella e omicida verso il padre di Commodo (lo straordinario Joaquin Phoenix) e salvato proprio da Massimo Decimo Meridio (Crowe) che moriva eroicamente alla fine del primo film. Non si sa se il protagonista del primo e Gladiatore sarà presente anche in questo, circolano ipotesi che Russell Crowe ricompaia in alcuni flashback. Le riprese cominceranno non appena Ridley Scott avrà completato la post-produzione di Napoleon, il colossal su Bonaparte di cui è protagonista Phoenix.
Scontri, guai e un morto sul set: poi la gloria
Avevamo già scritto qui della difficile e tesa lavorazione del Gladiatore. Film che non sembrava davvero essere capito da nessuno tranne che dal regista Ridley Scott e dal protagonista Russell Crowe. Che però avevano idee molto diverse su come sviluppare trama e soprattutto dialoghi, che Crowe trovava ridicoli e che pretese di far modificare anche in diretta, aprendo la lavorazione alle improvvisazioni. "Ci sparavamo addosso metaforici proiettili" ha raccontato l'attore, in una lavorazione estenuante anche dal punto di vista fisico, con le scene di battaglia nell'arena ad alto rischio in cui le belve feroci erano controllate da personale specializzato pronto a sparare loro addosso anestetico se fossero diventate troppo aggressive. Durante la parte di riprese a Malta perse la vita il grande Oliver Reed, che interpretava il mercante di schiavi e gladiatori Proximo. Reed, per anni alcolista e che aveva giurato di darsi una regolata, finì per accettare la sfida di un gruppo di marinai a chi scolava più birra, rum e whisky. Non si sa chi vincesse, ma a 61 anni quella bravata lo uccise, e la sua immagine fu moltiplicata in modo digitale per le scene da completare.