Hackman, quella telefonata del 12 febbraio che riapre il caso della doppia morte. E dell'eredità milionaria
I temipi dei due decessi sono fondamentali per capire a chi andrà il lascito, se ai parenti della moglie o ai figli di lui. Un nuovo dettaglio rimescola le carte

Dodici febbraio 2025. E' la data da cui riparte tutto, la ricostruzione della morte di Gene Hackman, attore premio Oscar e di sua moglie Betsy Arakawa, entrambi trovati senza vita nella loro casa di Santa Fe il 26 febbraio scorso. Perché il 12 febbraio è stata rintracciata la chiamata della Arakawa al medico che seguiva la coppia. E quella data stabilisce che né Hackman né la Arakawa sono morti l'11, come si credeva con i primi referti medici e indagini legali alla mano. E come è già stato spiegato, la data del decesso di entrambi è fondamentale per capire a chi, fra i parenti di lei e i figli di lui, andranno gli 80 milioni di eredità di Hackman.
"Lei ha chiamato, poi ha disdetto, poi ha richiamato"
Interpellato dalla Bbc, il dottor Josiah Child che dirige la clinica Cloudberry Health contattata dalla Arakawa il 12 febbraio ha detto: "Ha descritto una specie di congestione ma non ha menzionato alcuna difficoltà respiratoria, mancanza di respiro o dolore al petto. Ha poi risposto a una nostra nuova chiamata, e fissato una visita per quel giorno. Poi ha richiamato per disdirla dicendo che doveva prendersi cura del marito, il signor Hackman". Quindi il nuovo contatto: "Per chiedere nuovamente aiuto, ma dato che i medici che le hanno risposto non l'avevano mai visitata le è stato detto di presentarsi per una visita nel pomeriggio". Ma la moglie di Gene Hackman non è andata alla visita, seguitando però a chiamare senza ricevere risposta.
Il giallo delle ultime ore e dell'assegnazione dell'eredità
In precedenza, l'autopsia aveva fissato la data della morte per infezione da hantavirus della Arakawa lo scorso 11 febbraio. La donna è stata trovata senza vita in uno dei bagni di casa, con un flacone di pillole sparse vicino a lei. Delle ore precedenti si sa che aveva scambiato messaggi via mail con un massaggiatore, poi era andata in un negozio di animali e alle 17:15, dato registrato dal telecomando del cancello elettrico del garage. Tutto, nella giornata dell'11 febbraio che si credeva fosse la sua ultima in vita. Ora arrivano le telefonate del 12. Di Hackman, la ricostruzione fatta finora dice che ha vagato in preda all'Alzheimer per casa per una settimana dopo il decesso della moglie, per poi essere stroncato da un attacco cardiaco. Il cane trovato morto ha perso la vita per gli stenti, non mangiando né bevendo per giorni.
Questi tempi, che fotografano una realtà drammatica e hanno provocato forti commenti sulla presunta assenza dei parenti di lui e di lei anche di fronte alle fragilità della salute dell'attore, sono fondamentali per capire a chi andranno gli 80 milioni di eredità di Hackman. Perché in base alle leggi sulla successione in vigore negli Usa, se la moglie muore prima del marito, e oltre un certo numero di ore (120) la disponibilità del lascito viene aperta anche ai figli di lui. In assenza di questo dato, esiste un testamento di Hackman vergato nel 1995 e aggiornato nel 2005 che assegna l'eredità a lei. Che essendo morta, vedrebbe entrare in ballo anche i suoi parenti. E l'eredità della Arakawa? Il suo testamento disponeva la donazione ad un'associazione di beneficienza.