Goodbye Michael il ribelle: i 50 anni del "Cuculo" e l'addio di Douglas. "Ho chiuso"
A quasi 81 anni l'attore e produttore dice stop col cinema e i film. Figlio d'arte, si è pagato da sé la gavetta ed è diventato uno dei più grandi
E' singolare che lo dica mentre il mondo celebra i 50 anni di uno dei film più originali e belli che siano mai stati fatti: Qualcuno volò sul nido del cuculo. Il film che diede l'Oscar a Jack Nicholson e anche a lui, a Michael Douglas che mostrò già allora tutto il suo coraggio ribelle, producendolo. A quasi 81 anni, Michael Douglas dà l'addio: ai set, ai film, alla recitazione. Lo ha fatto durante il Festival del Cinema di Carlovy Vary, in Repubblica Ceca, Paese d'origine di Milos Forman, regista del Cuculo per cui vinse l'Oscar, e così l'attrice Louise Fletcher.
"Non farò come molti altri colleghi"
Idee chiarissime, quelle del sempre tosto Michael Douglas che a Karlovy Vary ha detto: "Mi sono reso conto che è il momento di fermarmi, ho lavorato duramnte per quasi 60 anni, non voglio essere come quelle persone che muoiono sul set. Non ho intenzione di tornare, non farò come molti altri colleghi". Douglas manca di set dal 2022. A lui il mondo del cinema non manca per niente. Ora è concentrato sulla vita privata e la famiglia, e su questo ha detto in modo ironico: "Per mantenere il matrimonio solido, sono felice di interpretare la parte della brava moglie". Non è stata una vita rose e fiori, quella di Douglas: cresciuto all'ombra di un padre star, una specie di supereroe di Hollywood, quel Kirk Douglas che avrebbe intimorito chiunque. Alle prese con un figlio, Cameron, a lungo segnato dalla droga fino al carcere. Affiancato da una moglie affascinante e bellissima, la 55enne attrice gallese Catherine Zeta-Jones che però da tempo lotta con la sindrome bipolare. Colpito, lo stesso Michael Douglas, da un tumore alla gola tenuto sotto controllo.
Le imprese di un tostissimo ribelle
Figlio della superstar Kirk (morto ultracentenario nel 2020) Michael Douglas si pagò da sé gli studi di recitazione e comincio la gavetta, fino al ruolo della prima grande celebrità nel telefilm poliziesco Le strade di San Francisco. Al massimo del suo successo televisivo, ecco la prima di una serie di decisioni simili a strappi ma che si sono poi rivelate fortunate: darsi a cinema, prima producendo Qualcuno volò sul nido del cuculo, poi interpretando con grande risonanza i film Coma profondo e Sindrome cinese. Fra gli anni Ottanta e i Novanta, Douglas ha inanellato i ruoli che lo hanno trasformato in star, fra premi prestigiosi e grandfi incassi. Da All'inseguimento della pietra verde a Basic Instinct, da Attrazione fatale a Chorus Line fino all'indimenticabile ruolo di Gordon Gekko in Wall Street e a La guerra dei Roses. Altro grande successo in Traffic, poi nel coraggioso e delicato ruolo gender di Dietro ai candelabri e alla sua bravura nel successivo Il metodo Kominsky, due lavori tv di grande qualità. Per molti è la faccia da duro, cinico, con un retrogusto di ironia che lo rende irresistibile anche quando fa il cattivo, o lo psicopatico uomo qualunque come in Un giorno di ordinaria follia.




















