Processo Depp-Heard, il verdetto finale: "L'attore fu diffamato dall'ex moglie"
La decisione dopo circa 12 ore di deliberazioni. L'attore non è presente in aula, è ancora in Gran Bretagna


Johnny Depp ha vinto, l'ex moglie Amber Heard lo ha diffamato. Questo il verdetto della giuria dopo 13 ore di deliberazioni in camera di consiglio. Amber ha accolto a capo chino la lettura della sentenza. Johnny e' ancora in Gran Bretagna e poco prima della lettura del giudizio a lui favorevole era stato fotografato in un pub di Newcastle. L'attore aveva fatto causa all'ex moglie chiedendo "almeno" 50 milioni di dollari di danni sulla scorta di un op-ed da lei firmato sul Washington Post nel 2018. L'articolo intitolato "Ho parlato contro la violenza sessuale e dovuto far fronte alll'ira della nostra cultura. Questo deve cambiare" non menzionava Depp per nome. Amber aveva rilanciato con una controquerela quando un avvocato di lui aveva definito le sue accuse "un imbroglio".
Risarcimento milionario
Amber Heard dovra' pagare all'ex marito 15 milioni di dollari di danni per averlo diffamato: una cifra inferiore ai 50 milioni chiesti dall'attore ma pur sempre gigantesca e piu' del doppio degli alimenti ricevuti al momento del divorzio
Sei settimane di processo senza esclusione di colpi
Il processo ad altissimo contenuto mediatico è durato sei settimane durante le quali Depp e la Heard si sono fatti a pezzi a vicenda descrivendo, da opposti punti di vista, un matrimonio degli orrori a base di violenze reciproche sotto gli effetti della gelosia di lui, dell'alcol e della droga. Amber e Johnny, che si erano conosciuti nel 2011 sul set di "The Rum Diary", si erano sposati nel 2015, ma l'unione era naufragata quasi subito e nel 2016 lei aveva chiesto il divorzio ottenendo anche un'ingiunzione della magistratura per evitare che l'ex marito le si potesse avvicinare.
Depp ha accusato la Heard di avergli distrutto la carriera
Chiedendo "almeno" 50 milioni di dollari di danni, Depp ha accusato la Heard di avergli distrutto la carriera e la reputazione con un editoriale sul Washington Post uscito nel dicembre 2018 in coincidenza con il suo film "Aquaman". Nell'articolo, scritto in realtà da avvocati dell'organizzazione per i diritti civili American Civil Liberties Union, Amber si era definita "una figura pubblica che rappresenta la violenza domestica". Dopo oltre un anno di schermaglie legali, l'attrice aveva contro-querelato Johnny, affermando di esser stata diffamata a sua volta quando un avvocato di lui, Adam Waldman, aveva definito "un imbroglio" le sue accuse.