"Chiamami col tuo nome", il film di Guadagnino candidato a quattro Oscar
Forte dei tanti riconoscimenti internazionali, l'adattamento del romanzo 'Call Me By Your Name' di André Aciman arriverà nei cinema italiani il 25 gennaio
Romantico, appassionato e con tanto da insegnare. Sull'amore. E non solo quello omosessuale. E' il film "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino, che ha avuto quattro nomination agli Oscar: migliore film, canzone originale (Sufjan Stevens - Mistery of love), migliore sceneggiatura non originale (adattata da James Ivory) e Timothée Chalamet migliore attore. Dopo esser stato acclamato negli Usa è pronto a sbarcare in Italia, distribuito da Warner Bros, il prossimo 25 gennaio. Tratto dell’omonimo romanzo di André Aciman e girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate italiana in cui il giovane Elio, interpretato da Timothée Chamalet, vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno studente americano, Oliver (Armie Hammer). Completano il cast Michael Stuhlbarg, Amira Casar e Esther Garrel. Scritto dal regista assieme a Walter Fasano e a James Ivory, "Chiamami col tuo nome" conta su una bellissima colonna sonora, con due brani originali di Sufjan Stevens.

La trama - È l'estate del 1983 nel nord dell'Italia, ed Elio Perlman (Timothée Chalamet), un precoce diciassettenne americano, vive nella villa del XVII° secolo di famiglia passando il tempo a trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la sua amica Marzia (Esther Garrel). Elio ha un rapporto molto stretto con suo padre (Michael Stuhlbarg), un eminente professore universitario specializzato nella cultura greco-romana, e sua madre Annella (Amira Casar), una traduttrice, che gli danno modo di approfondire la sua cultura in un ambiente che trabocca di delizie naturali. Mentre la sofisticazione e i doni intellettuali di Elio sono paragonabili a quelli di un adulto, permane in lui ancora un senso di innocenza e immaturità, in particolare riguardo alle questioni di cuore. Un giorno arriva Oliver (Armie Hammer), un affascinante studente americano di 24 anni, che il padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato Elio e Oliver scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di un'estate che cambierà per sempre le loro vite.
Tanti i riconoscimenti internazionali - Sin dalla sua uscita il film di Guadagnino è stato tra i protagonisti della stagione dei premi internazionali. Tre le nomination ai Golden Globe, anche se non è arrivata nessuna statuetta, sei agli Independent Spirit Awards e ben otto candidature ai Critics' Choice Awards. Non solo. Il film, inizia a ricevere riconoscimenti anche in Europa, dove ha ricevuto 4 nomination ai Bafta Awards, i più prestigiosi premi cinematografici britannici, che saranno assegnati il 18 febbraio alla Royal Albert Hall di Londra. Insomma, il film ha tutti i numeri per riportare l'Oscar in Italia. L’ultima volta che un film di coproduzione nostrana è arrivato così lontano è stato vent’anni fa e il film era La vita è bella di Roberto Benigni.
Critica entusiasta - "Chiamami con i tuo nome" non a caso ha conquistato la critica internazionale. Il "Los Angeles Times" lo ha definito "una potente storia d'amore erotica e sentimentale", mentre il New York Post lo descrive come "una pellicola difficile da battere nella corsa agli Academy Awards". The Guardian ha dato ampio rilievo al ruolo di Michael Stuhlbarg, "uno dei possibili candidati come miglior attore non protagonista"; Vogue ha invece esaltato i protagonisti Armie Hammer e Timothée Chalamet, definendo straordinarie le loro interpretazioni. Der Spiegel ha parlato di "sontuoso adattamento del romanzo di André Aciman". E ancora: alla prima mondiale del Sundance, a gennaio, Variety lo ha definito "un dono raro che porta il regista nel gotha dei grandi maestri della sensualità, come Pedro Amodóvar e Francois Ozon".
Lo stesso Almodovar ha speso parole di elogio per il capolavoro di Guadagnino. "Tutto in questo film è meraviglioso, affascinante e desiderabile: i ragazzi, le ragazze, le colazioni, la frutta, le sigarette, i laghi, le biciclette, i balli all'aria aperta, gli anni ottanta, i dubbi e la devozione dei protagonisti, la sincerità di tutti i personaggi, i rapporti con i loro genitori". Almodovar ha quindi lodato il lavoro dello scrittore André Aciman, dello sceneggiatore James Ivory e di Guadagnino, aggiungendo: "Timothée Chalamet è la più grande rivelazione dell'anno".
Il regista: "Vorrei che emozionasse come una scatola di cioccolatini" - Inserito tra i migliori dieci titoli dell'anno, il film per il suo regista ha un obiettivo preciso: "Non voglio che venga percepito come un'opera iper-intellettuale ma come una tenera storia d'amore. Vorrei che emozionasse il pubblico, come una scatola di cioccolatini". Siamo certi che lo farà. Anche in Italia.