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Cannes, vince Anatomie d'une Chute. Migliori attori Yakusho e Dizdar. Nessun riconoscimento agli italiani

Grand Prix a The Zone of Interest di Jonathan Glazer. Premio per la miglior regia a Tran Anh Hung per La Passion de Dodin Bouffant. Migliore sceneggiatura a Sakamoto Yuji per Monster di Kore-eda Hirokazu

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Alla fine a vincere a Cannes in questa edizione, la 76/ma, di buon livello e che ha visto protagonisti tanti maestri è un thriller, Anatomie d'une Chute di Justine Triet che batte bandiera francese ed è diretto da una donna. Un film spendibile in sala emerso in un parterre di concorrenti molto più plumbei e autorali. Un thriller su un suicidio/omicidio che mette sotto la lente di ingrandimento una famiglia particolare, quella composta da Sandra, scrittrice tedesca che vive insieme a Samuel, il marito anche lui scrittore, e al figlio adolescente non vedente, Daniel, in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Incipit straordinario sulle note a tutto volume di P.I.M.P. di Fifty Cent.

The Zone of Interest del regista inglese Jonathan Glazer, a cui va il Grand Prix Speciale della Giuria, secondo premio per importanza, è un film spiazzante, ma totalmente spendibile commercialmente, che mette in scena un ossimoro: una famiglia come tante, felice nella sua villetta con piccola piscina e giardino pieno di fiori, ma con un problema: la casa confina con un muro, quello di Auschwitz, e siamo negli anni Quaranta. Idea geniale tratta dall'omonimo romanzo di Martin Amis scomparso proprio nei giorni del festival.

La Francia si porta poi a casa anche la miglior regia andata a Trần Anh Hùng regista di origini vietnamite de La Passion de Dodin Bouffant, un film di cucina godibilissimo ambientato nella seconda metà dell'Ottocento tra pentole, esclusivamente di rame, vediamo consumarsi l'amore tra di Dodin Bouffant (Benoit Magimel) e la sua collega dal cuore femminista (Juliette Binoche).

Per quanto riguarda gli attori Palma al miglior attore va a Koji Yakusho protagonista assoluto del film di Wim Wenders, Perfect Days, opera minimalista del regista tedesco che non poteva non portarsi a casa un riconoscimento. Sessantasette anni, è lui Hirayama uomo silenzioso dalla faccia di pietra che pulisce i bagni di Tokyo, ma è felice tra fotografie digitali degli alberi, musica (usa ancora le musicassette d'epoca) e libri.

Un po' a sorpresa la miglior interpretazione femminile va all'attrice turca Merve Dizdar per About Dry Grasses del cineasta turco Nuri Bilge Ceylan che si misura in una storia con protagonista un insegnante in Anatolia, che sembra essere uscito da un romanzo di Dostoevskij, accusato insieme a un suo collega di molestie da parte di alcuni studenti. Dizdar è una giovane insegnante, che appare solo a fine film, che lo rimetterà in gioco.

La Sceneggiatura va meritatamente a Monster di Kore-eda Hirokazu ambientato in una città di periferia circondata da un grande lago con una famiglia composta da Saoro, madre single che ama molto suo figlio adolescente di nome Minato. Una famiglia dalle mille facce perché come in una sorta di Rashmoon vediamo la stessa storia con gli occhi della madre, dell'insegnante e del bambino.

Premio giuria, infine, ad Aki Kaurismaki per Les feuilles mortes, storia semplice che aveva conquistato tutti.
L'allampanato metalmeccanico, dal volto triste e sempre con il bicchiere in mano, e una commessa di supermercato a contratto, altrettanto depressa si innamorano ma va tutto storto.

E l'Italia che era in corsa con tre film? Ovvero Rapito di Marco Bellocchio; Il Sol dell'avvenire di Nanni Moretti e La Chimera di Alice Rohrwacher? Non ce l'ha fatta, ma va detto che se ha perso, lo ha fatto con dei buoni concorrenti.

Il palmares

 

Il Premio per la migliore interpretazione maschile al 76/o festival di Cannes e' stato vinto da Koji Yakusho per il film Perfect days di Wim Wenders.

Il Premio per la migliore interpretazione femminile al 76/o festival di Cannes e' stato vinto da Merve Dizdar About dry glasses di Nuri Bildge Ceylan.

Il Premio per la regia al 76/o festival di Cannes è stato vinto da Tran Anh Hung per La passion de Dodin Bouffant.

Il Premio per la migliore sceneggiatura al 76/o festival di Cannes è stato vinto da Sakamoto Yuji per Monster di Kore-Eda Hirokazu.

Il Grand Prix del 76/o festival di Cannes è stato vinto da a The zone of interest di Jonathan Glazer.

Il Premio della giuria al 76/o festival di Cannes è stato vinto da Les feuilles mortes di Aki Kaurismaki.

La Camera d'or alla migliore opera prima del 76/o festival di Cannes è stata vinta da a Ben Trong Vo Ken Vang (L'arbre aux papillons d'or) di Thien An Pham presentato alla Quinzaine de cineastes.

 

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