Banfi ricorda Villaggio: "Faceva schifezze atroci, come quella volta del cous cous"

L'attore, 80 anni, in una lunga intervista non fa fatica a usare belle parole per l'amico scomparso di recente, non tralasciando di citare qualche simpatico aneddoto sul loro fortunato sodalizio

di M.E.P.

E’ trascorso un mese dalla sua morte, ma il ricordo di Paolo Villaggio vive nella memoria di chi con lui ha condiviso carriera ed emozioni. Tra questi Lino Banfi, che ha recitato spessissimo con Paolo Villaggio, in film che hanno avuto grande successo ai botteghini, da "Fracchia la belva umana" a "Pompieri", passando per "Grandi Magazzini". L'attore, 80 anni, in una lunga intervista a "Il Fatto Quotidiano" per il film "La voce di Fantozzi" non fa quindi fatica a usare belle parole per l'amico scomparso, non tralasciando di citare qualche simpatico aneddoto sul loro fortunato sodalizio.

"Mi costrinse ad ingurgitare un cous-cous disgustoso"

Banfi ricorda ad esempio di quella volta in cui , durante le riprese del film “Come è dura l’avventura”, Villaggio lo portò davanti a una bancarella lurida, coperta da mosche. “Lui faceva schifezze atroci e mi costrinse a ingurgitare un cous-cous disgustoso, che lui mangiò con gusto. Dopo gli ho chiesto: “Ti è piaciuto davvero?”. “Macchè, era ‘na cacata!”. “E allora perché te la sei mangiata?”. “Così”, m’ha risposto. Era fatto così”. Inutile dire che poi Banfi si sentì malissimo. Ma nell’intervista preferisce non entrare nei dettagli.

"Ecco perché appuntamenti non gliene do"

Tra le cose in comune, ce n’è una che Banfi ama ricordare. “Eravamo due virtuosi delle pause – racconta. I più bravi di tutti. Sono fondamentali nella comicità – spiega – più del fisico obeso o della battuta spiritosa”. Detto questo, Banfi giunge alla conclusione che sì, proprio per questa dote, dovrebbero conferir loro la laurea “Honoris pausa”. Un sodalizio felice quello tra i due attori “rovinato” - si fa per dire – da un’unica pecca: la scarsa puntualità di Villaggio. “Io sono capace di arrivare mezzora in anticipo, chiarisce Banfi. Lui al contrario”. Per questo, rivolgendosi direttamente all’amico che non c’è più dichiara: “Caro Paolo, appuntamenti non te ne do”.